Sarà Saverio Verini il nuovo direttore della galleria di arte moderna e del sistema museale comunale di Spoleto. È quanto ha stabilito la Commissione nel corso della procedura di valutazione comparativa dei curricula e delle proposte progettuali presentate dai candidati.
Si conclude così l’iter avviato lo scorso gennaio con la pubblicazione dell’avviso per la selezione di un professionista al quale conferire l’incarico individuale di collaborazione per la figura di direttore di Palazzo Collicola, Museo del Tessuto e del Costume, Casa Romana, Museo di scienze del territorio, Museo delle miniere e Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.
La procedura, attivata con l’obiettivo non solo di individuare un direttore del sistema museale cittadino, ma anche di avere a riguardo un progetto di valorizzazione e un progetto di costituzione di una fondazione di partecipazione, prevedeva una valutazione basata su quattro criteri.
La Commissione, composta dal professore Luca Gammaitoni dell’Università degli Studi di Perugia (presidente), dal direttore del Museo di Arte Contemporanea di Roma (Macro), Luca Lo Pinto e dalla Soprintendete archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, Rosaria Mencarelli ha valutato tanto le “abilità professionali riferibili allo svolgimento dell’incarico” e le “precedenti esperienze documentate relative a progetti e attività di contenuto analogo a quello richiesto dall’amministrazione”, quanto la “qualità e il grado di innovazione del progetto culturale di valorizzazione del sistema museale cittadino” e la “qualità del progetto di costituzione della fondazione di partecipazione relativa al nuovo modello di governance del sistema museale cittadino”.
“Abbiamo voluto cambiare l’impostazione adottata in passato, rendendo oggetto di valutazione non solo i curricula dei candidati, ma anche le proposte relative al sistema di governance che intendiamo perseguire per il nostro sistema museale – ha spiegato il sindaco Andrea Sisti – Da qui la necessità di avviare una procedura comparativa e di nominare una commissione di esperti in grado di valutare anche le diverse proposte progettuali. Dobbiamo guardare al nostro patrimonio artistico, culturale e ambientale come a un insieme capace di generare valore in quanto tale e non come ad un sistema composto da singole realtà scollegate”.