Riceviamo e pubblichiamo da Maria Elena Bececco:
Come Consigliere Comunale e come candidato Sindaco alle passate elezioni amministrative, resto
semplicemente coerente con il primo punto del nostro programma elettorale: ripristino dei Reparti e
Servizi dell’Ospedale DEA di 1° livello di Spoleto e del Punto Nascita e Pediatria, sospesi ad
Ottobre 2020 per riconversione in Ospedale Covid e rilancio dell’Ospedale con tutta l’emergenza-
urgenza chirurgica e medica come condizione di una possibile integrazione con Foligno basata sulla
equa ripartizione delle specialistiche.
Ricordo che anche le altre coalizioni elettorali, che oggi incomprensibilmente cambiano posizione,
enunciavano lo stesso programma.
Purtroppo il piano di riorganizzazione della Giunta Tesei, per quanto presentato a colori rosei, non
prevede affatto queste cose. Resterebbe per il “San Matteo” la qualifica di DEA, ma nella sostanza
non è DEA un Ospedale di sola attività programmata in cui, per esempio:
1) Non si può trattare un’urgenza chirurgica ed è preclusa la chirurgia oncologica, cioè quella seria
(quale buon chirurgo può accettare questo ruolo?)
2) La medicina viene ridotta a geriatria, mentre molti posti letto restano occupati della RSA
3) Non si può più nascere a Spoleto e niente pediatria, cose consentite invece, con tutte le dovute
deroghe ai parametri nazionali, ad altri ospedali di città analoghe o con meno abitanti di Spoleto.
4) In ortopedia si farebbe solo protesica e niente traumatologia o trattamento di fratture! E così via.
La stessa Robotica è impiegabile solo in taluni interventi e non è più un’esclusiva. Perfino il Pronto
Soccorso, se dietro non ci sono i reparti di urgenza medica e chirurgica, è solo un punto di
smistamento.
Quindi, per le liste da me rappresentate, nessun pregiudizio conflittuale verso la Regione ma la
legittima richiesta alla Giunta Tesei che riconsideri il Piano, perchè si sta tagliando fuori Spoleto – e
solo Spoleto – dai 7 DEA propriamente detti: così non è integrazione con Foligno, ma svuotamento
e annessione, a danno dei cittadini proprio nell’area più emergenziale cioè Valle Spoletina e
Valnerina.
Maria Elena Bececco