Una splendida storia familiare, che si sviluppa nell’arco di un intero secolo e mette a fuoco momenti cruciali dell’Italia del Novecento, si intreccia sulle pagine avvincenti di questo indimenticabile romanzo.
Maurizio Sartori è un soldato che, dopo la battaglia di Caporetto (1917), diserta e trova rifugio in una povera casa contadina di una famiglia friulana. Qui sedurrà la giovane Nadia e poi fuggirà ma una circostanza esterna lo porterà a svolgere il suo dovere di padre. I Sartori si trasferiranno a Udine, dove vedranno l’avvento del Fascismo, poi alcuni di loro raggiungeranno Milano, attratti dalla prospettiva di un mondo migliore. Ma la Stalingrado d’Italia regalerà poca felicità e molte illusioni ai nipoti di Maurizio.
Con una ricostruzione efficace degli scioperi delle fabbriche, degli anni di piombo, dell’avvento dell’era berlusconiana, Giorgio Fontana si avvicina ai giorni d’oggi, quando a dare un senso alle emozioni e alle vicende dei personaggi sarà una lettera ingiallita che viene dal passato. Un romanzo corale complesso e avvincente, un mosaico di vite e di anime inquiete in cui è possibile riconoscersi, una celebrazione del potere del perdono, come antidoto al veleno della memoria.
Lucia Romizzi