Dalla Regione 500 euro per i genitori dei neonati: cosa c’è da sapere

Quattrocento mila euro totali, 500 euro a bambino, saranno destinati a 800 nuovi nati in Umbria dall’ottobre 2021 sino a settembre 2022, in perfetta continuità con il bonus bebè dello scorso anno.

È quanto prevede la delibera della Giunta regionale dell’Umbria approvata oggi in merito all’intervento a favore delle famiglie che, partendo dalla preoccupante è decennale congiuntura demografica umbra, conferma una misura a sostegno delle nuove politiche familiari regionali.

“Grazie ad una serie di economie, anche dirette della Presidenza, abbiamo voluto finanziare nuovamente questa misura, in perfetta continuità temporale con la precedente, rendendola così in qualche modo strutturale – è quanto affermato dalla Presidente della Regione, Donatella Tesei – Il tutto in un ampio quadro di provvedimenti, sicuramente il più imponente degli ultimi anni, ora operativi a favore delle famiglie. Le misure hanno come obiettivo l’accompagnamento delle famiglie e dei ragazzi lungo il loro percorso di crescita. Si va infatti dal bonus bebè, al bonus per le rette degli asili per bambini da 0 a 6 anni, alle borse di studio da 6 a 18, al bonus campi estivi, all’estensione della no tax area e alle borse di studio per gli universitari, nonché ad un prossimo importante intervento di sostegno per le neo-mamme”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal proponente della delibera, l’assessore Luca Coletto: “La nostra attenzione a favore di famiglia e natalità è ormai sostanziata in atti e nel tempo, mantenendo queste misure, sono certo si vedranno i risultati concreti. Oggi più che mai la nascita di un figlio ha un impatto economico importante sul nucleo familiare. Questa misura, nel quadro generale dei numerosi aiuti diretti alle famiglie, vuole essere un piccolo ma concreto supporto al momento della nascita di un figlio”.

La delibera di bando, prevista per settembre, indicherà i parametri per accedere al Bonus, con particolare attenzione all’Isee, con tetto a 40 mila euro, nonché dagli anni di continuità di residenza in un Comune umbro e, se non in possesso di cittadinanza italiana, dalla durata del permesso di soggiorno.