Solennità del Corpus Domini. L’Arcivescovo: «Col Sacramento siamo passati nelle vie della Città, dove ferve la vita degli uomini, si agitano le loro passioni, esplodono i loro conflitti, si consumano le loro sofferenze e fioriscono le loro speranze»
Il rammarico e il dispiacere del Vescovo per la mancanza di attenzione e rispetto verso la comunità credente della Città: «Fin dal 3 giugno scorso le Autorità civili erano state avvisate della processione di questa sera e proprio oggi è iniziata la collocazione del palco che non facilita l’accesso al Duomo»
Giovedì 16 giugno 2022 nella chiesa di S. Filippo Neri a Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la Messa nella solennità del Corpus Domini. Al termine, dopo due ani di stop a causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19, si è tenuta nuovamente la processione eucaristica verso la Basilica Cattedrale. Col Presule hanno concelebrato il vicario generale don Sem Fioretti, il Pievano e vicario episcopale per la carità don Edoardo Rossi, il parroco della Cattedrale don Bruno Molinari e gli altri parroci delle Pievanie di Santa Maria e del Sacro Cuore. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi e dai ministranti, coordinati dal cerimoniere arcivescovile don Pier Luigi Morlino. La liturgia è stata animata nel canto dal Coro della Pievania diretto da Loretta Carlini, con all’organo Mauro Presazzi.
Nell’omelia mons. Boccardo ha sottolineato come, «inserendoci in una tradizione che dura da quasi duemila anni, anche noi ripetiamo oggi il gesto dello “spezzare il pane”, rinnovando quel momento ineffabile in cui Dio si trovò vicinissimo all’uomo, testimoniando nel dono totale di sé la dimensione “incredibile” di un amore sconfinato. E quella offerta del proprio corpo per noi non è un fatto lontano, consegnato alle pagine fredde della cronaca storica, ma un avvenimento che rivive anche ora, benché in modo incruento, nel Sacramento del Corpo e del Sangue, posti sulla mensa dell’altare. Cristo torna ad offrire ora, per noi, il suo Corpo e il suo Sangue, perché sulla miseria della nostra realtà di peccatori si effonda ancora una volta l’onda purificatrice della misericordia divina, e nella fragilità della nostra carne mortale sia posto il germe della vita immortale».
La processione. «I cristiani, nel corso della loro storia, – ha proseguito ancora l’Arcivescovo – hanno sentito il bisogno di esprimere anche all’esterno la gioia e la gratitudine per la realtà di un così grande dono. Essi hanno preso coscienza del fatto che la celebrazione di questo prodigio d’amore non poteva ridursi entro le mura di un tempio, ma che bisognava portarlo sulle strade del mondo, perché Colui che velano le fragili specie dell’Ostia è venuto sulla terra proprio per essere “la vita del mondo” (Gv 6, 51). Nacque così la processione del Corpus Domini, che la Chiesa celebra da molti secoli con solennità». E al termine della Messa a S. Filippo, si è snodata la processione eucaristica verso la Cattedrale: tra canti e preghiere, l’Arcivescovo ha portato il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore nelle vie della Città. Celebranti e fedeli sono passati fra le case mostrando il sacramento della presenza di Cristo «là dove – afferma mons. Boccardo – ferve la vita degli uomini, dove si agitano le loro passioni, dove esplodono i loro conflitti, dove si consumano le loro sofferenze e fioriscono le loro speranze». Sono passati tra le case «per testimoniare con umile gioia – conclude il Presule – che nel mistero eucaristico c’è la risposta agli interrogativi più assillanti, il conforto di ogni più straziante dolore, l’appagamento di quella sete bruciante di felicità e di amore che ognuno si porta dentro, nel segreto del cuore».
Il ringraziamento del Vescovo e il rammarico per la mancanza di attenzione e rispetto verso la comunità credente della Città da parte delle Autorità civili. «Al termine della nostra bella processione desidero ringraziare vivamente le parrocchie delle Pievanie di Santa Maria e del Sacro Cuore insieme con il Coro che ha animato e sostenuto la liturgia. Così come ringrazio il Comune di Spoleto e i volontari che hanno assicurato il servizio d’ordine e di sicurezza. Non posso però non rilevare davanti a voi – con dispiacere e profondo rammarico – la grave mancanza di attenzione e rispetto verso la comunità credente della nostra Città. Fin dal 3 giugno scorso le Autorità civili erano state avvisate della processione di questa sera e proprio oggi è iniziata la collocazione del palco che non facilita l’accesso al Duomo. Come si garantisce il decoroso svolgimento di altre manifestazioni assumendo di volta in volta gli opportuni provvedimenti, ci saremmo aspettati il medesimo trattamento anche per una manifestazione di fede come quella di questa sera. Questo spiacevole incidente non diminuisce tuttavia la volontà della Curia Arcivescovile di proseguire nel dialogo per una sempre migliore e più proficua collaborazione».