Novelli, soltanto metà stipendio per i lavoratori: nuova ondata di proteste

ex novelli

Alcuni lavoratori di Fattorie Novelli ci hanno inviato il documento che le organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, hanno inviato all’azienda dopo l’annuncio del pagamento di soltanto metà stipendio di maggio. Lo riportiamo integralmente di seguito

Le organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e i lavoratori hanno appreso che la proprietà di Fattorie Novelli intende pagare solo il 50% degli stipendi di maggio per una situazione di grave insolvenza. Non è nemmeno stata fornita una data precisa in cui i lavoratori potranno percepire il restante 50% del loro salario, semplicemente comunica che le spettanze saranno pagate entro il 30 settembre. 
In questa sede vogliamo in primis ricordare che le entrate dei lavoratori sono già dimezzate poiché in cassa integrazione, per molti di loro sarà veramente difficile trovare il sostentamento per sé e per le proprie famiglie. Inoltre è d’obbligo evidenziare che compensi dei tecnici e dei curatori continuano ad essere percepiti, nonostante il momento di difficoltà. Vogliamo poter visionare i bilanci dell’azienda, i dati sono sempre risultati nebulosi e gli unici a pagare le conseguenze della situazione in cui versa l’azienda sono sempre stati i lavoratori. Perciò vogliamo visionare la documentazione relativa alle sopravvenute necessità di non procrastinabili pagamenti, in quanto ci era stato garantito che l’ordinario non sarebbe mancato.
Risulta imprescindibile ricevere la documentazione, che non verrà divulgata, relativa ai pagamenti non procrastinabili entro il 15 giugno. In caso contrario si organizzerà un’assemblea fuori dai cancelli del sito di Spoleto, a cui inviteremo anche la stampa, durante la quale si decideranno i provvedimenti e le azioni future (anche legali e con il coinvolgimento della procura). Chiediamo di essere convocati ad un tavolo con le curatele con la massima urgenza, non è possibile ricevere queste notizie tramite un semplice comunicato.
Le sorti dell’azienda ormai sembrano segnate, siamo alla fine. Richiamiamo, dunque, anche la Regione alla massima responsabilità in quanto siamo ancora in attesa di una convocazione ufficiale. Non si può più tergiversare. Questa vicenda non può finire nel dimenticatoio sociale, i lavoratori e le organizzazioni sindacali si faranno sentire.