Spoleto, Grifoni su accoglienza profughi: “Predicar bene, razzolare male”

concerto

Riceviamo e pubblichiamo comunicato del consigliere comunale Sergio Grifoni sull’accoglienza dei profughi ucraini del Comune di Spoleto:

Erano state chiamate anche le telecamere della RAI per riprendere il momento in cui due mamme fuggite dall’Ucraina, con figli minori al seguito, entravano negli appartamenti messi loro a disposizione da generose famiglie spoletine. 

Il Sindaco in prima linea, con tanto di fascia tricolore, a farsi scattare foto a destra e sinistra, per manifestare, non soltanto la solidarietà della nostra città, ma anche la disponibilità del Comune a prendersi cura fattivamente di loro.

 “Non vi faremo mancare nulla” – la sua promessa ed il suo impegno.  

E poi ancora: “Abbiamo creato una rete di solidarietà”.  

E giù sorrisi, pacche di spalla, strette di mano.

Un gesto partecipativo encomiabile e meritevole di plauso.

Peccato che, da quel giorno, ed è ormai trascorso un mese, nessuno di loro ha più visto un rappresentante del Comune.                                                                                         

Tutti spariti!!!  

E così le famiglie spoletine, oltre ad aver messo a disposizione gli appartamenti, si sono dovute occupare di ogni altra assistenza necessaria, compresa la gestione dei minori.

Si sono dovute preoccupare del loro inserimento scolastico, del loro trasporto, del materiale didattico.

Hanno dovuto provvedere alla loro vaccinazione e a tutte quelle necessità inevitabili in tali frangenti di assoluto bisogno. 

Tutto ciò potendo contare soltanto sull’aiuto della Caritas e di qualche privato.

Una delle benefattrici, esasperata da simile situazione, ha deciso allora di prendere carta e penna e scrivere direttamente al primo cittadino, evidenziando proprio la mancanza di totale assistenza da parte del Comune, e facendo malinconicamente riferimento al comportamento di altri Comuni che, sin dalla prima settimana,  senza clamori, fasce e telecamere, si sono invece fatti totalmente carico dei profughi arrivati.

Quello di Spoleto è un caso isolato?  

E’ una involontaria dimenticanza?

Non lo so.                                                                                                              

Sta di fatto che, denunciare il fatto con una lettera scritta, come ha fatto l’interessata,  porta a pensare che la verità di quanto asserito sia più probabile che non plausibile. 

Mi auguro che adesso qualcosa si smuova nella direzione giusta.

Perché, mai come in questi  casi, il fare conta molto di più dell’apparire.      

IL CONSIGLIERE COMUNALE

Sergio Grifoni