Umbria, calano casi Covid ma crescono i ricoveri. Altri quattro morti

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Meno nuovi casi Covid in Umbria rispetto a lunedì della scorsa settimana, 1.063 contro i 1.134 del 3 gennaio ma anche un tasso di positività dei test per individuare il virus che passa dal 12,86 per cento di sette giorni fa all’8,2 attuale: sono i segnali incoraggianti dei dati quotidiani della pandemia.

Che però fa registrare anche altri quattro morti per il virus.

Continua poi la crescita dei ricoverati Covid nei reparti ordinari, ora 216, sei in più di domenica, mentre scendono a 11, da 13, i posti occupati nelle terapie intensive.
    Nell’ultimo giorno sono emersi anche 1.177 guariti, con gli attualmente positivi ancora in leggero calo, 33.855, 118 in meno.
    Sono stati analizzati 668 tamponi e 12.248 test antigenici, con un tasso di positività, come detto, pari all’8,2 per cento.
    La giornata di lunedì è stata caratterizzata soprattutto dalla ripresa delle scuole in presenza dopo le festività natalizie. Un appuntamento preceduto da più di qualche timore. “Problemi di contagi Covid tra gli studenti per il ritorno in classe ci saranno a cominciare da martedì, oggi i dirigenti scolastici sono stati chiamati a fronteggiare le eventuali assenze del personale scolastico” ha detto Rita Coccia, presidente dell’Associazione nazionale presidi dell’Umbria. “Quella odierna – spiega l’ex dirigente dell’Itis “Volta” di Perugia, adesso in pensione – è di fatto una giornata di attesa di quello che accadrà. Gli studenti per la prima volta dopo oltre due settimane si ritrovano a vivere spazi comuni, ora non resta che vedere cosa accadrà”.

Fonte: ANSA.IT

2 Responses

  1. Bisogna poi dire che molti medici alla data odierna ancora lasciano a tachipirina e vigile attesa. Bisogna capire chi finisce in ospedale come è stato seguito appena è risultato positivo. Dateci questi i dati che magari possiamo farci un ragionamento sopra. Vogliamo poi parlare di come vieni lasciato a te stesso? Passato l’esperienza sotto le feste e non ci ha contattato nessuno, i nr dedicati fatti più e più volte nel corso dei giorni senza risposta eppure dovrebbero essere uffici in funzione h24 visto come diffondete notizie nefaste. Dopo 7 giorni ha risposto un operatore. Noi abbiamo fatto il protocollo D perché seguiamo gli aggiornamenti sulle terapie e stiamo benissimo ma se fossimo stati anziani? Con tutto il terrorismo in tv saremmo andati in panico e alla primo scendere della saturazione recati in ospedale? . Riflettete che a distanza di 2 anni ancora non esiste un sistema di assistenza né cura da parte del ministro Speranza e l’assistenza domiciliare per i positivi e’ nulla.

  2. Tutti i tamponi fatti in farmacia non hanno poi la verifica di un tampone molecolare. Sta di fatto che di tutti quelli che alla fine dei 7 o 10 giorni risultano negativi bisognerebbe fare poi la prova degli anticorpi per capire se davvero hai avuto la malattia o sei stato solo gabbato da un risultato.

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