“Per la presidente Tesei nessuna difficoltà in Umbria nell’emergenza sanitaria. La destra a servizio delle élite nega l’evidenza”
Riceviamo e pubblichiamo:
Il minimo che la presidente Tesei potesse fare oggi alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni nella gestione dell’emergenza sanitaria era presentarsi in assemblea regionale, metterci la faccia prendendosi le sue responsabilità e soprattutto dare delle risposte in merito al caos in cui sono stati gettati i cittadini dell’Umbria. Invece la governatrice dell’Umbria ha scelto di negare tutte le evidenti difficoltà emerse in questi giorni.
Nessun problema nonostante le file interminabili nei drive through, gli assembramenti davanti alle farmacie con le persone a caccia di un tampone antigenico a prezzi esorbitanti. Nessun difetto di comunicazione per le troppe contraddittorie e discordanti informazioni in merito alle quarantene per i bambini.
Ciò che abbiamo visto in questi giorni di Natale, insomma, è solo frutto della propaganda delle minoranze e non diretta conseguenza di un governo regionale che ha come unico scopo quello di gestire il potere per conto di multinazionali, grandi potentati ed élite regionali senza creare il minimo disturbo.
Al contrario, tutto quello che riguarda la vita dei cittadini è dominato da incompetenza, approssimazione e indifferenza. L’inclinazione della curva dei contagi in Umbria dimostra che abbiamo la maggiore incidenza rispetto a tutte le regioni italiane dopo la Lombardia che ha una densità abitativa quattro volte maggiore. Per la destra a servizio delle élite che nega l’evidenza, insomma, non c’è alcun problema.
Esigevamo risposte sulla circolare della USL 1 emanata la Vigilia di Natale che metteva in quarantena automatica per 14 giorni tutti i bambini e il personale scolastico, gettando così nel panico mezza Umbria. Una comunicazione poi rettificata che escludeva i bambini e lasciava solo insegnanti e personale ATA.
Ieri, poi, una nuova ordinanza che ha cambiato tutto di nuovo.
Oggi, infine, il nuovo comunicato che rende i cittadini sempre più spaesati. Abbiamo chiesto perchè, nel momento in cui arrivava la variante Omicron che la comunità scientifica mondiale definiva molto contagiosa, la Regione dimezzava gli operatori del contact tracing. E perchè oggi si corre frettolosamente ai ripari cercando aiuto dai Comuni e dalla Protezione Civile. Perchè la gestione della pandemia venga lasciata al buon senso degli umbri. Come mai cittadini risultati positivi prima di Natale, non hanno ancora ricevuto alcuna telefonata di presa in carico dall’azienda sanitaria. Lo stesso succede a chi ha avuto contatti diretti con persone risultate positive. Ecco spiegato l’assalto alle postazioni drive through.
Il tracciamento dell’Umbria, di fatto, oggi si basa sui test antigenici che gli stessi scienziati considerano attendibili al 50%. L’onere della responsabilità e il costo dei tamponi sono totalmente sulle spalle dei cittadini. Di questo volevamo chiedere conto alla presidente Tesei. Soprattutto, di un’attività di contact tracing di fatto oggi letteralmente privatizzata, per la gioia di chi offre un tampone molecolare a 100 euro. Davanti a tutto questo la presidente dell’Umbria ha scelto la via del negazionismo.
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Invece di scrivere articoli di questo tenore, sarebbe il caso che comunichi con i tuoi compari a Roma che stanno in questo governo e che dispongono tutto quello che hai scritto, voglio ricordarti che il ministero Brunetta godeva del costo dei tamponi e nessuno dei 5S ha alzato un dito