Spoleto, inaugurata alla Rocca la mostra ‘Toccar con mano i Longobardi’

TOCCAR CON MANO I LONGOBARDI

Inaugurata alla Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto una mostra itinerante che offre la possibilità unica di ammirare contemporaneamente i monumenti del sito seriale ‘I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)’.

È stata inaugurata alla Rocca Albornoz – Museo nazionale del ducato di Spoleto la mostra itinerante ‘Toccar con mano i Longobardi’. Realizzata in collaborazione con il ‘Museo Tattile Statale Omero’ di Ancona efinanziata dal Ministero della Cultura, l’esposizione i pone l’obiettivo di far conoscere la straordinarietà e la complessità del sito UNESCO attraverso un percorso tattile e una gamma differenziata di opzioni di fruizione che ne facilitano la comprensione, assicurando a tutti un’esperienza multisensoriale ottimale.

Alla presentazione della mostra sono intervenuti i sindaci di Spoleto e Campello sul Clitunno Andrea Sisti e Maurizio Calisti, la direttrice della Rocca Albornoz-Museo nazionale del Ducato di Spoleto e del Tempietto sul Clitunno Paola Mercurelli Salari, l’assessore alla valorizzazione delle culture, della qualità e della bellezza della Città e del territorio Danilo Chiodetti e Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi.

La mostra è pensata per coinvolgere sia i non vedenti che gli ipovedenti – ha spiegato la direttrice Mercurelli SalariGrazie al lavoro effettuato dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona, con cui è natouno stretto rapporto di collaborazione, è stato possibile realizzare un’esposizione straordinaria e particolarmente inclusiva”.

Il sindaco Andrea Sisti, dopo aver ringraziato l’architetto Giorgio Flamini, ex assessore alla cultura della seconda giunta guidata da Massimo Brunini e l’ex sindaco Daniele Benedetti per aver creduto nella candidatura Unesco e nel sito seriale ‘I Longobardi in italia’ (“È importante sottolineare la continuità anche amministrativa, perché le cose non nascono mai per caso) ha sottolineato l’importanza del progetto:”Il tema dell’inclusione e dell’apertura alle diversità, che sono gli elementi da cui nasce l’idea di questa mostra, è fondamentale perché consente di fare apprezzare il senso di comunità, evitando quella conflittualità che diversamente troverebbe terreno fertile. Quando si escludono le persone con disabilità, così come quando lo si fa con chi arriva da luoghi del mondo diversi dal nostro, si limitano le opportunità di crescita di tutti: bisogna saper cogliere il valore della diversità”.

Un ringraziamento a Spoleto è arrivato dal sindaco Maurizio Calisti:”Noi campellini ci sentiamo in parte spoletini perché c‘è un forte legame tra le nostre comunità e questa ennesima collaborazione è qui a dimostrarlo. Voglio anche sottolineare l’apporto indispensabile dei tecnici, comunali e non, che hanno lavorato a questa mostra – ha aggiunto Calisti – perché i sindaci passano, ma la bontà del lavoro svolto è in gran parte merito loro”.

L’assessore Danilo Chiodetti ha evidenziato il valore sociale, oltreché culturale della mostra “che non riguarda solo le sette architetture che meglio rappresentano il sito, ma racconta una filosofia e vuole affermare un diritto: l’arte in tutte le sue forme e manifestazioni deve essere accessibile e fruibile a tutti. Oltre che un fatto di civiltà in generale, è un diritto, nello specifico il diritto alla cultura, essenziale ai fini della formazione integrale di una persona”.

La collaborazione con il Museo Omero di Ancona è stata molto qualificante, perché questi percorsi di conoscenza attraverso il tatto permettono di aprirsi ad un’esperienza straordinariasono state le parole della presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di MaoloIl Serafico compie 150 anni e da luogo di istruzione per chi non vedeva e non sentiva è oggi un centro sanitario che si occupa di disabilità plurime. Questa mostra, così come l’esperienza del Serafico, ci insegna che una vita piena è sempre possibile, che se la disabilità chiude una porta noi possiamo aprirne altre cento perché i sensi ci aiutano a godere della vita.

Con questa mostra possiamo comprendere in maniera piena l‘importanza e il valore della bellezza e, quindi, dell’arte come diritto e come cura. La diversità ha la sua bellezza e la bellezza sta nella diversità”.

Continuano le celebrazioni per il decennale del sito seriale ‘I longobardi in Italia’ come Patrimonio Mondiale UNESCO, con la mostra itinerante “Toccar con mano i Longobardi” che sarà inaugurata venerdì 12 novembre alle ore 15.30 alla Rocca Albornoz – Museo nazionale del ducato di Spoleto, dopo le tappe di Ancona, Benevento e Monte Sant’Angelo.

L’esposizione, dopo le tappe di Ancona, Benevento e Monte Sant’Angelo, sarà visitabile fino al 6 marzo.

Nelle sale saranno esposti sette modellini tridimensionali in scala dei monumenti architettonici che rappresentano maggiormente il sito seriale longobardo e sette modellini relativi alle aree in cui sono situati i monumenti, per permettere l’esplorazione tattile dei loro contesti di provenienza. A rendere il percorso ancor più accessibile saranno le audio descrizioni (in italiano e inglese), registrate dagli attori della Compagnia #SIneNOmine della Casa di Reclusione di Maiano a Spoleto, da ascoltare tramite NFC e QR code, nonché un catalogo in Braille e uno in large print in libera consultazione, infine, per consentire una fruizione dei modelli inclusiva, sono stati realizzati dei video con la tecnica del compositing nella LIS – Lingua dei Segni Italiana, insieme ad immagini e animazioni, sottotitoli e audio.

INFO: Mostra “Toccar con Mano i Longobardi”

Inaugurazione: venerdì 12 novembre, ore 15.30

Indirizzo Rocca Albornoz-Museo Nazionale del Ducato di Spoleto | Piazza Bernardino Campello 1, Spoleto (PG)

orari: dal lunedì alla domenica: 9.30-18.00, chiuso il mercoledì

info e prenotazioni: +39 0743 223055