Un modello di coprogettazione a favore di cani abbandonati, grazie al supporto di persone detenute
È operativo il piccolo centro di accoglienza e addestramento per cani abbandonati, allestito presso la Casa di Reclusione di Spoleto grazie a un finanziamento della Fondazione CAVE CANEM. Box coibentati, un ampio spazio verde, la sorveglianza costante degli agenti di polizia penitenziaria e persone detenute adeguatamente selezionate e formate con le quali i cani ospitati possono interagire e giocare nel corso della giornata fino al momento dell’adozione.
Un modello di gestione e accudimento alternativo al canile che ha trovato anche il parere favorevole della Usl Umbria 2 e che, dallo scorso 26 luglio, è operativo e ha permesso di accogliere i primi cani abbandonati. Sono otto, infatti, i cuccioli affidati dal Comune di Spoleto alle cure di questa nuova realtà. In questa prima fase, i cuccioli verranno coinvolti in attività di interazione e socializzazione per accrescere il loro indice di adottabilità nella speranza che per loro si aprano quanto prima le porte di una vera casa.
Proseguono quindi le attività del progetto “Fuori dalle gabbie”, avviato nel 2019 grazie alla sinergica collaborazione tra il Comune di Spoleto, la Fondazione CAVE CANEM e la Casa di Reclusione di Spoleto.
Dopo la prima fase del progetto, che ha visto i detenuti impegnati non solo nella manutenzione del canile rifugio di Spoleto e nella realizzazione del centro di accoglienza, ma anche in un corso di formazione intensivo per avere competenze e conoscenze di base in materia di corretta interazione con cani senza famiglia, saranno due le attività che caratterizzeranno la seconda fase.
Innanzitutto, alle persone detenute, ai professionisti e ai docenti selezionati dalla Fondazione CAVE CANEM verrà affidato il compito di garantire la piena operatività, il coordinamento e la gestione del centro di accoglienza e addestramento allestito nella Casa di Reclusione di Spoleto, nato per accogliere cani senza famiglia che hanno esigenze specifiche: mamme con cuccioli, cani anziani, cani con problematiche comportamentali. A tal riguardo è stato individuato un gruppo di persone detenute deputate alle attività di accudimento, gestione e socializzazione dei cani che verranno lì trasferiti. Il progetto interesserà nuovamente anche il canile comunale di Spoleto e vedrà le persone detenute impegnate nella manutenzione straordinaria del rifugio, con la possibilità anche di offrire supporto nelle attività di accudimento e socializzazione dei 120 cani ospitati, unitamente ai volontari che verranno coinvolti dall’amministrazione comunale.
Con questi intenti è stato dato dal comune di Spoleto nuovo vigore alla collaborazione con le associazioni “Il Grande Sogno” e “Antonietta Bruno”, che ha avviato una campagna di supporto con raccolta alimentare per i cuccioli; accettata con entusiasmo anche la proposta dell’associazione Rotaract Club di Spoleto, che ha offerto la propria disponibilità per la promozione delle adozioni.