Il bilancio consuntivo 2020 del Comune di Spoleto è in disavanzo per 1.013.365,50). Per questo c’è la necessità di prevedere un ripiano triennale a partire dal bilancio di previsione 2021: sia il rendiconto che il previsionale sono in fase di approvazione.
Il buco è stato generato da “crediti di dubbia esigibilità rispetto ai quali, in base ai principi contabili introdotti nel 2015, la Corte dei Conti ha richiesto di prevedere un maggiore accantonamento di risorse, fornendo una chiave di lettura della normativa più cautelativa e a garanzia dei futuri equilibri di bilancio” si legge sul sito del Comune, da quattro mesi guidato dalla commissaria Tiziana Tombesi, spiegando che “si è quindi reso necessario, anche per via delle ricadute economiche causate dal protrarsi della pandemia, un ricalcolo dei crediti effettivamente riscuotibili dall’Ente e, conseguentemente, una svalutazione di alcuni capitoli di bilancio e un adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità”.
Da qui il disavanzo di circa 1 milioni di euro che sarà ripianato in tre anni, ma anche due misure di incremento delle entrate “individuate con l’obiettivo di mantenere il livello qualitativo dei servizi ai cittadini e di ridurre al minimo l’incidenza sull’economia del territorio: un incremento delle tariffe dell’Imu e dell’imposta di soggiorno” dicono dal Comune.
In particolare sull’Imu è stato definito “un aumento medio di circa il 7% che, in termini assoluti, comporterà maggiori entrate a bilancio per circa € 500.000,00 su un gettito complessivo di poco inferiore ai sette milioni di euro” mentre sull’imposta di soggiorno “gli incrementi delle tariffe riguardano sia le strutture alberghiere (si va dai € 2,60 a pernottamento per gli alberghi a 1 stella ai € 5,00 per le residenze d’epoca), sia le strutture extra alberghiere (3 euro a pernottamento)”.