Spoleto7itinerari: In giro per l’Umbria a conquistare torri

In giro per l’Umbria a conquistare torri :
in tre tappe- Spello, Perugia, Magione- vi proponiamo un itinerario, per chi non soffre di vertigini, alla scoperta di alcune antiche torri, costruite per essere minacciose e inaccessibili e che invece ora, opportunamente restaurate, sono spettacolari e ospitali belvedere sul paesaggio umbro, pronte ad accogliervi.
Cominciando da Spello vi consigliamo di non limitarvi ad ammirare da fuori lo splendido complesso della Porta Venere, una delle meraviglie archeologiche della regione, ma di approfittare della recente possibilità di visitare anche all’interno le Torri di Properzio, anticamente aggiunte per rafforzare la barriera a difesa della romana Ispellum e ora splendide e rosee cornici di un paesaggio pacifico e ameno.
A Perugia, nel medioevo chiamata “la turrena” per lo skyline contraddistinto da una foresta di torri a difesa dei palazzi e dei quartieri nobiliari, vi aspetta, tutta da scalare con i suoi 228 scalini fino alla terrazza con spettacolare panorama sulla città, l’unica sopravvissuta di queste torri: la Torre degli Sciri. Lungo l’ascesa per arrivare al belvedere, la torre offre anche la possibilità di visitare alcuni affascinanti ambienti affrescati testimonianza della fine dell’uso militare della torre e della trasformazione nel 600 in Conservatorio per orfane della terziaria francescana Suor Lucia da Cortona.
Proseguendo verso il Lago, a Magione, è possibile “espugnare” anche la massiccia e altissima medievale Torre dei Lambardi.
Anticamente proprietà dei Gerosolimitani (Cavalieri di Malta) e testimone nei secoli di assedi e battaglie per il
controllo di una via strategica e poi di secoli di declino e rovina, ora, grazie al restauro e alle comode scale (o ascensore se se ne ha bisogno) e alla suddivisione interna in luminosi piani e semipiani utilizzati spesso per mostre ed eventi, rappresenta un avamposto paesaggistico, ameno e isolato in mezzo al verde, da non lasciarsi sfuggire per ammirare il paesaggio umbro dall’alto.

Francesca Berardi