Itinerario: Omaggio all’olivo umbro
Vi proponiamo un itinerario tra Trevi e Assisi seguendo la suggestione della descrizione di questi territori e dei loro olivi – contraddittori simboli di tormento e pace- che cento anni fa fece Gabriel Faure’:
“Sono così vecchi che dovevano essere centenari al tempo di S.Francesco. Forati,spaccati, tormentati come da una sofferenza interiore, dilaniati, screpolati, aperti da ogni parte, il loro legno porta le tracce dello sforzo costante che sostengono…L’inverno, il freddo,la pioggia, il sole bruciante li hanno torturati per secoli come quei dannati che urlano nelle pagine dell’Inferno dantesco…l’albero pacifico caro a Pallade simboleggia qui la lotta più che la pace”.
Questa splendida descrizione andrebbe letta a voce alta di fronte all’olivo millenario di Bovara di Trevi, venerato e conosciuto come Olivo di Sant’Emiliano. Spaccato dalle gelate ma ancora dotato di grande chioma grazie ai giovani germogli, questo albero,datato al radiocarbonio, ha circa 2000 anni.
È tradizionalmente collegato, vista anche la sua pertinenza ai terreni dell’antica Abbazia benedettina di Bovara, al martirio dell’armeno Miliano o Emiliano, primo vescovo di Trevi, nel 304 che un antico codice descrive così “lo legarono ad una giovane pianta di olivo” per poi decapitarlo.
Dopo un incontro così emozionante con il patriarca degli olivi umbri consigliamo di salire a Trevi e ammirare dalla terrazza panoramica di Villa Fabri il meraviglioso paesaggio della fascia olivata che impreziosisce questo angolo di Umbria.
Proseguendo verso Assisi si potrà invece entrare a far parte di un’opera di Land Art di cui gli olivi umbri sono i protagonisti : il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, all’interno del Bosco di San Francesco.
Accedendo da una porta sul muraglione nord della basilica superiore o direttamente dall’ingresso ai piedi di Assisi, presso un antico mulino, potrete fare una splendida passeggiata tra boschi e cascatelle fino ad arrivare ai filari di 121 olivi disposti a formare tre circoli che trasformano il segno matematico dell’infinito in tre anelli intersecantesi (il paradiso in cui umani e natura sono integrati, il paradiso artificiale dell’intelligenza e al centro il Terzo Paradiso -auspicato- in cui c’è incontro ed equilibrio tra i due).
In questo itinerario antico e moderno si completano perfettamente a ricordarci quanto sia rimasto sempre centrale per noi umbri il ruolo, anche simbolico, di questa piccola, tenace ma fragile, pianta che è l’olivo.
Francesca Berardi