L’associazione DifendiAMO Spoleto: “Apprendiamo infatti che verrà utilizzato un radiologo del nostro ospedale, per 10 giorni al mese, per completare i turni di servizio dell’ospedale di Foligno”
L’associazione DifendiAMO Spoleto interviene ancora sulla questione ospedaliera.
Ecco la lettera che abbiamo ricevuto:
“Non è stato sufficiente aver trasformato il nostro ospedale in struttura totalmente Covid, caso unico in Umbria: è di questi giorni la notizia che continua la spoliazione anche di quei pochissimi servizi lasciati in funzione al San Matteo degli infermi. Apprendiamo infatti che verrà utilizzato un radiologo del nostro ospedale, per 10 giorni al mese, per completare i turni di servizio dell’ospedale di Foligno costringendo i nostri pazienti a raggiungere servizi radiografici in altri ospedali anche per piccoli problemi. Notizia ancora più preoccupante riguarda l’acceleratore lineare, ossia lo strumento che effettua radioterapia a pazienti quasi esclusivamente neoplastici.
Grazie al contributo del Dott. Mario Mancini a cui ci siamo rivolti per avere un parere tecnico, siamo riusciti a ricostruire il percorso su come siamo arrivati a questo punto e su quali siano le principali conseguenze a scapito dei pazienti da questa ennesima spoliazione di servizi: secondo quanto ci riporta il Dott. Mancini infatti, da oltre due anni, l’amministrazione comunale aveva chiesto di sostituire la vecchia apparecchiatura, ormai vetusta e quindi non più del tutto garantista nel trattamento del paziente (ricordiamo neoplastico). Soltanto ora ci si accorge che le preoccupazioni di allora erano sacrosante. Quanto tempo occorrerà, se la ASL recepisce la gravità del problema, per avere un nuovo acceleratore?
Secondo il Dott. Mancini, chi ha necessità di trattamenti dovrà rivolgersi ai servizi di Terni, di Rieti, di Perugia, di Città di Castello mettendosi in fila e dovendo percorrere migliaia di chilometri per un trattamento quotidiano che dura 6-7 settimane. A ciò si aggiunge il fatto che i pazienti prostatici, sempre più numerosi, non possono essere più operati con il nostro robot, inutilizzato dopo la trasformazione in Covid del nostro ospedale (venivano operati fino al settembre 2020 intorno ai 15 pazienti al mese).
Quanto tempo prezioso devono perdere pazienti con patologie così gravi?? Importante ricordare che la chirurgia robotica è il trattamento di elezione che riduce al minimo le possibili gravi complicazioni (incontinenza urinaria, problemi sessuali) frequenti nella chirurgia tradizionale, non robotica. Il Dott. Mancini ci ricorda che, quando segnalava queste criticità in quarta commissione, qualcuno, diventava improvvisamente medico e specialista urologo come lo era lui, con l’impudenza di contestare mettendosi le mani nei capelli!
In conclusione la città si deve mobilitare in maniera clamorosa per evitare un ulteriore depauperamento di quella minima salvaguardia della salute che è rimasta a noi spoletini e alla nostra Valnerina. E ricordarsi al momento opportuno di chi ci ha ridotto in queste condizioni. DifendiaAMO SPOLETO è stata e sarà ancora in prima linea nella difesa dei servizi dell’ospedale ed è pronta a tornare in piazza e ad attuare ulteriori iniziative clamorose per la tutela della sanità pubblica locale”.