L’accusa per il 25enne alla guida della Volvo V40 che avrebbe invaso la corsia di marcia opposta colpendo l’auto di Duka è di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza. In aula si tornerà a maggio.
I familiari di Nikola Duka, il ragazzo morto nell’incidente stradale all’interno della galleria di Forca di Cerro nel 2019 a causa dello schianto con un’altra auto che ha invaso la corsia di marcia opposta, si sono costituiti parte civile nel processo. Con loro, anche l’associazione vittime della strada.
L’accusa per il 25enne alla guida della Volvo V40 che avrebbe invaso la corsia di marcia opposta colpendo l’auto di Duka è di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza.
Secondo gli accertamenti, infatti, il 25enne si sarebbe messo alla guida con un tasso alcolemico più di tre volte superiore a quello consentito dalla legge (1,72 g/l). Oltre a questo, la procura ha contestato anche il superamento del limite di velocità (il giovane avrebbe viaggiato a 112 km/h quando il limite era di 90).
La procura di Spoleto ha chiesto quindi il rinvio a giudizio per il 25enne, ma il difensore dell’imputato conta di chiedere un accertamento sulla dinamica per poter valutare la richiesta di rito alternativo (abbreviato o patteggiamento).
Si tornerà in aula a fine maggio quando ci sarà una nuova udienza.