Riceviamo e pubblichiamo da:
Cittadinanzattiva Spoleto e Comitato Rifiuti 0 Spoleto No Inceneritori
Le Associazioni ambientaliste, nell’anno in cui la regione Umbria dovrà decidere il nuovo Piano regionale dei rifiuti, hanno proposto alla Giunta regionale e a tutti i Comuni, di analizzare e sottoscrivere un dettagliato documento per un Piano regionale dei rifiuti virtuoso e che vada incontro alle norme europee in merito alla chiusura del ciclo dei rifiuti.
La proposta, che è anche accompagnata da oltre 4000 firme di cittadini speranzosi di avere finalmente un buon Piano per la gestione dei rifiuti, è in mano a tutti i politici umbri.
Tutto questo è stato fatto già un anno fa: ad oggi le risposte e le sottoscrizioni sono limitate a quattro soli comuni: Gubbio, Narni, Assisi e Fabro.
Il piano regionale dei rifiuti, dalle dichiarazioni dell’Assessore regionale all’ambiente, probabilmente prevedrà, come panacea, l’uso del CSS (una vera e propria truffa sotto l’aspetto ambientale), i vari gestori della raccolta rifiuti, forti di questo, si permettono di fare il proprio comodo sotto gli occhi di tutta la classe politica umbra. Addirittura in vari casi, come nell’ultimo periodo, calpestando la legge (vedi Gesenu e ultimamente VUS)
Veniamo alla Vus, al territorio in cui opera e della raccolta rifiuti nella città di Spoleto.
La storia della VUS azienda privata con azionisti al 100% i comuni della ex ATI3, incaricata dalla regione di gestire i rifiuti, si è rivelata un continuo esempio di gestione scellerata dei rifiuti con i seguenti record:
obiettivo del 50% di raccolta differenziata entro il 2010, come stabilito dall’unione europea, fallito.
obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 2012, come stabilito dall’unione europea, fallito.
Obiettivo del 50%, rivisto dopo opportuna legge regionale onde evitare sanzioni, entro 2014 fallito.
Obiettivo del 65%, rivisto dopo opportuna legge regionale onde evitare sanzioni, entro 2015 fallito.
Obiettivo del 60%, rivisto nuovamente dalla regione onde evitare sanzioni, entro 2016 fallito
Le ultime vicissitudini legate alla VUS: giugno 2020 è stato richiesto un rinvio a giudizio per il Direttore generale in merito agli appalti, gennaio 2021 i carabinieri del NOE, al termine di attività investigative, indagano i vertici di Vus per traffico illecito di rifiuti e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi nella discarica di Sant’Orsola, oltre a sequestrare una ingente somma di denaro pari a circa 800.000,00 euro.
Queste “perle” sono state fatte sotto il naso dei sindaci della ex ATI 3, nonché referenti come soci della VUS, senza che gli stessi si degnassero di cambiare le cose. Nessuno di loro si è opposto formalmente, intanto la tariffa della Tari è sempre più esosa. E’ una vera vergogna!
Passiamo alla città di Spoleto che, oltre ad essere la città con la più bassa percentuale di raccolta differenziata in Umbria, in una recente relazione di Legambiente è annoverata come il fanalino di coda per le politiche ambientali. Questi record negativi sono lo specchio del comportamento della Giunta comunale che ovviamente non ha mai considerato l’argomento di vitale importanza. Eppure Spoleto sperpera 6.000.000,00 di euro all’anno per essere ultima nella raccolta differenziata.
Noi ci siamo mossi subito dopo l’insediamento del sindaco De Augustins, sperando di trovare un’intesa su questo tema, mai ricevuti, dopo varie sollecitazioni abbiamo avuto due incontri con l’assessore delegato all’ambiente Maria Rita Zengoni.
Abbiamo spiegato che in comune ci sono 2 mozioni votate all’unanimità, una che vieta l’utilizzo del CSS nel territorio di Spoleto e l’altra che fa aderire la città alla strategia rifiuti 0 utilizzata da centinaia di città italiane. Abbiamo presentato una dettagliata documentazione sulla strategia rifiuti 0, la più efficace per ottenere una percentuale di oltre il 90% di raccolta differenziata e la più idonea per abbassare la tassazione sui rifiuti, abbiamo chiesto di far discutere e approvare alla Giunta comunale il Piano presentato alla Regione per sottoscriverlo e fare in modo che l’ente regionale prendesse in considerazione tale proposta. Dopo mesi di attesa e di telefonate per avere riscontri… un silenzio assordante! La giunta comunale ci ignora completamente!
La raccolta differenziata cozza in modo sostanziale con la volontà di bruciare i rifiuti attraverso l’utilizzo del CSS (combustibile solido secondario). Ma ricordiamoci, il CSS non è un combustibile, in realtà sono rifiuti differenziabili. Anche la commissione bicamerale sugli eco-reati ha bocciato la gestione del ciclo dei rifiuti in Umbria (maggio 2020)
E’ palese che fare la raccolta differenziata va contro coloro che vedono i rifiuti come combustibile gratuito, fregandosene delle Direttive europee e degli studi che dimostrano che bruciare i rifiuti è poco salutare.
Come è possibile che centinaia di città italiane traggano benefici economici e ambientali e sono in grado di abbassare le tariffe ai cittadini con la raccolta differenziata porta a porta, mentre i nostri politici dicono che non funziona e che per farla bisogna aumentare le tariffe? Mentono sapendo di mentire?
La soluzione politica più semplice è bruciare rifiuti. E la salute dei cittadini?
Il dubbio sorge spontaneo… è incapacità progettuale, o volontà guidata?
Attendiamo risposte concrete!
Cittadinanzattiva Spoleto e Comitato Rifiuti 0 Spoleto No Inceneritori