Dieci consiglieri dissidenti hanno incontrato il prefetto Armando Grandone per chiedere lumi sulle dichiarazioni del sindaco Umberto De Augustinis che organizzando la protesta contro la riconfigurazione in ospedale Covid del San Matteo aveva parlato del rischio di soldi in arrivo dalla Calabria.
In una nota i dieci consiglieri dicono che il prefetto ha ovviamente ricordato che chiunque sia a conoscenza di notizie di reato ha il dovere di portarle senza indugio all’attenzione delle autorità preposte, ma ha poi “evidenziato che l’attenzione sulle problematiche delle possibili infiltrazioni della malavita organizzata è sempre alta, tanto più nella consapevolezza che le gravi ripercussioni generate dall’emergenza sanitaria sul tessuto produttivo. Allo stato attuale, tuttavia, a Gradone non risultano concreti elementi di allarme su possibili tentativi di condizionamento della pubblica amministrazione e di infiltrazione nell’economia legale di sodalizi mafiosi” hanno spiegato in una nota Roberto Settimi, Ilaria Frascarelli, Gianmarco Profili, Stefano Polinori, Maria Vittoria Santirosi, Antonio Di Cintio, Cesare Loretoni, Riccardo Fedeli, Stefano Proietti e Marina Morelli.
Al gruppo dei dissidenti, però, restano le “perplessità sulle dichiarazioni del Sindaco, mai circostanziate e che, se prive di riscontro, hanno solo l’effetto di ledere l’immagine della nostra città. Per questo come consiglieri comunali invitiamo il Sindaco ad evitare certe pubbliche affermazioni” o in alternativa “se in possesso di informazioni ‘delicate’, anche in virtù della propria professione, a portarle all’attenzione degli organi preposti al fine non di meno di non pregiudicare eventuali indagini in corso”.