L’Arcivescovo: «Grazie per la sua sapienza umana e spirituale, il suo consiglio discreto e puntuale».
«Ho sempre collaborato per far prevalere il bene comune in questa bella porzione di Chiesa che è in Spoleto-Norcia». Con questo messaggio chiaro e di grande respiro ecclesiale, mons. Luigi Piccioli, 75 anni il prossimo dicembre, si accinge a lasciare dopo diciotto anni il ruolo di Vicario generale dell’Archidiocesi. Dal 1° ottobre, infatti, prenderà il suo posto don Sem Fioretti parroco di Cannaiola di Trevi. Insieme a quest’ultimo, che ricopre anche il ruolo di moderatore della Curia, il vescovo Renato Boccardo ha nominato anche il nuovo consiglio episcopale, ossia quei preti che lo coadiuvano nel “governo” della Diocesi. Sono: don Vito Stramaccia, priore di Montefalco, vicario per una pastorale missionaria; don Edoardo Rossi, nuovo parroco coadiutore di S. Venanzo-Morgnano-Maiano in Spoleto, vicario per la carità: don Davide Travagli, nuovo parroco del Sacro Cuore-S. Sabino in Spoleto, vicario per il clero.
Era il 2002 quando l’arcivescovo Riccardo Fontana scelse don Luigi Piccioli come suo primo collaboratore dopo la nomina di mons. Gino Reali a vescovo di Porto-Santa Rufina. Mons. Boccardo, poi, lo ha confermato nell’incarico altre due volte.
E don Luigi – che è stato negli anni parroco di Cortaccione, S. Giacomo, Santa Maria in Campis e negli ultimi due lustri del centro storico di Spoleto – esprime viva gratitudine a questi due Vescovi «per, dice, avermi voluto al loro fianco. In questo lungo periodo, in cui il mondo è cambiato notevolmente e con esso anche la realtà ecclesiale, ho maturato una visione di Chiesa ampia, basata sulla corresponsabilità: sono uscito dall’orticello della parrocchia che spesso crediamo essere il centro di tutto, ho abbandonato il “a me pare” per abbracciare uno sguardo d’insieme volto al bene comune. Sono dunque maturato nel ministero ed ho provato a servire con più amore la Chiesa. Ho visto tante cose belle operate dal Signore in questi anni, così come non sono mancate le difficoltà, le ferite e le contraddizioni».
Don Luigi ha gestito con sapienza e paternità la fase di passaggio tra l’episcopato Fontana e quello Boccardo, così come non ha mai fatto mancare, con delicatezza e discrezione, l’attenzione ai confratelli presbiteri. Da Vicario generale ha continuato ad essere parroco in grandi realtà. «È stato edificante mettere in pratica in prima persona quanto proponevamo col Vescovo e con gli altri Vicari episcopali a tutti i sacerdoti e alle parrocchie. Soprattutto nei dieci anni a Spoleto è stato bello vedere la nascita e il cammino della Pievania di Santa Maria: una bella esperienza di comunione e condivisione tra preti e con i laici. In Città, poi, sono stato anche sollecitato a pensare una dimensione pastorale che rispondesse alla bellezza artistica delle chiese (Cattedrale, S. Gregorio, S. Filippo, S. Ansano, S. Domenico e Santa Maria della Piaggia), provando a far sì che questi capolavori dell’arte fossero abitati da una comunità cristiana articolata ed omogenea, gioiosa e generosa».
Don Luigi lascia anche la guida delle parrocchie, che sarà assunta da don Bruno Molinari e don Pier Luigi Morlino. Ma rimarrà a vivere in Città, ancora a servizio della Chiesa diocesana: è stato nominato delegato arcivescovile per le Aggregazioni laicali, continua nel ministero di Esorcista diocesano e di Canonico della Cattedrale. Più volte l’arcivescovo Boccardo in quest’ultimo periodo ha ringraziato mons. Piccioli: «La sua sapienza umana e spirituale, il suo consiglio discreto e puntuale, la sua fedeltà e la sua prudenza sono state per me aiuto e sostegno prezioso in questo tempo».