“Oggi ho presentato la mia interrogazione, depositata 15 giorni fa, in cui chiedevo alla Giunta regionale gli intendimenti per arginare la crisi delle piccole e medie imprese turistiche, commerciali ed artigiane umbre
(https://tinyurl.com/rvndzff). Poi è arrivato il Coronavirus e la paura dei cittadini italiani e stranieri rischia di dare il colpo di grazia al turismo e al commercio dell’Umbria”. Così il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) a margine della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.
“Abbiamo i mezzi per intervenire con successo – commenta – ma dobbiamo agire immediatamente per fronteggiare le conseguenze più pesanti di questa crisi. Federalberghi Umbria ci ricorda, ad esempio, che ‘l’effetto finale
sarà forse simile a quello verificatosi dopo il sisma del 2016’ e che ‘rispetto ai flussi turistici dei mesi di marzo e aprile del 2019 possiamo prevedere già un 35-40 per cento in meno”. Secondo Bianconi, “per una regione che vive di turismo tale crollo sarebbe devastante, a cascata, per ogni settore dell’economia umbra. Le misure promesse dal Governo appaiono per adesso limitate e circoscritte a piccolissime aree, ma questa crisi ha colpito ogni parte dell’Italia. Servono interventi immediati della Regione per tutelare, nei prossimi mesi, l’economia e il lavoro”.
A tal proposito, Bianconi fa sapere che “nelle prossime ore e nei prossimi giorni proporrò specifiche misure che la Regione Umbria dovrebbe porre in essere con mezzi propri e sollecitare con forza al Governo e all’Unione europea. Per poter scongiurare questo disastro dobbiamo agire immediatamente e uniti, non temporeggiare come accaduto per la cassa integrazione in deroga collegata al terremoto, che non ha mai funzionato”. “Ritengo deplorevoli – rimarca Bianconi – le scene di teatrale battibecco partitico a cui abbiamo assistito questa mattina in Aula: hanno dato un pessimo segnale ai cittadini. Continuo a sperare in un cambio di passo – conclude – ed in una unità su certi temi che vada oltre gli steccati partitici, che misuri la sostanza e non la forma o chi la rappresenta. Ci spero per il bene dell’Umbria”.