Spoleto, celebrato al San Nicolò il Giorno della Memoria

“Quella di oggi è una giornata importante, un appuntamento significativo anche sul piano civico e sono contento che ci sia una rappresentanza così numerosa di giovani cittadini.”

“La Giornata della Memoria è andata perdendo il significato di memoria diretta in relazione a ciò che è avvenuto e costituisce invece un monito per quello che può sempre avvenire e che va contrastato da chi sa interpretare le comunità civiche e i loro più profondi valori”: queste le parole del Sindaco Umberto de Augustinis in occasione di “Testimoniare la Shoah”, un incontro organizzato stamani al San Nicolò in occasione Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale per ricordare le vittime dell’Olocausto, nell’anniversario della liberazione di Auschwitz.

Il sindaco ha ricordato come “oggi abbiamo strumenti giuridici più raffinati che rappresentano baluardi contro certe forme di barbarie ma i germi di quell’orrore ci sono sempre, fanno parte del male e il male è molto più diffuso di quanto si può pensare. Non è un caso che le persecuzioni e i pogrom si siano verificati in varie epoche storiche e in diversi paesi europei. Per questo abbiamo il dovere di proiettare la memoria al futuro, perché il ricordo non abbia un valore fine a se stesso. La memoria va coltivata soprattutto per non ripetere gli stessi errori, per evitare le stesse trappole”.

Il presidente dell’ISUC Mario Tosti ha sottolineato come l’orrore di 75 anni fa “è ancora presente, ha ancora un impatto sull’oggi. Simbolo del male assoluto, di un sistema infernale, è come un virus che alligna e alberga nelle pieghe della società. L’invito allora è quello ad un costante impegno, ad una stringente vigilanza, per combattere ogni focolaio di odio, razzismo, negazionismo e violenza così come ogni forma di indifferenza.” Al responsabile della sezione didattica dell’ISUC Dino Nardelli il compito della contestualizzazione storica e del racconto dell’erosione progressiva dei diritti umani e del passaggio dalla discriminazione alla persecuzione. La testimonianza di Ada Marchesini, nipote di Ada Michlstaedter Marchesini, internata nel campo di concentramento di Fossoli e deportata ad Auschwitz, è stata una rievocazione commossa e di grande intensità emotiva di alcuni episodi della sua tragica vicenda, raccontata nel libro “Con l’animo sospeso. Lettere dal campo di Fossoli (27 aprile – 31 luglio 1944)”. La lettura dei letti brani dal libro è stata curata dagli studenti dell’IPSEOASC “G. De Carolis”, IIS “Sansi-Leonardi-Volta” e IIS Tecnico-Professinale “Spagna Campani” è stata inframmezzata da esecuzioni musicali eseguite dal Liceo musicale dell’Istituto superiore “Italo Calvino” di Città della Pieve.

La giornata di oggi è stata preceduta lunedì scorso 27 febbraio dalla proiezione alla Sala Frau film documentario, scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto “Anne Frank. Vite parallele”.