“E’ viziato il parere espresso dalla presidenza del Consiglio dei ministri sulla legittimità della nomina del nuovo Cda di Vus perché gli è stato inviato il vecchio statuto, con un articolo abolito 11 anni fa”. Lo ha sottolineato il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini in merito al parere chiesto a Palazzo Chigi dai sindaci di Spoleto, Trevi e Spello dopo la nomina del nuovo Cda da parte dell’assemblea dei soci. Il sindaco Zuccarini ha ripercorso i vari passaggi della vicenda, a partire dall’indirizzo politico espresso dalla giunta comunale di Foligno per il cambio dei vertici Vus da sottoporre all’assemblea dei soci, sulla base di una sentenza della Cassazione per l’applicazione del cosiddetto spoil system.
“La nomina del nuova Cda è corretta perché espressa dalla maggioranza dei soci in assemblea – ha detto Zuccarini – come è previsto dallo statuto Vus. Non è quindi in discussione la legittimità del Cda. Potrebbe essere messo solo in discussione la possibilità che Lamberto Dolci e Daniela Riganelli (del vecchio Cda), possano presentare azioni di risarcimento ma, al momento, non è avvenuto”.
Il sindaco Zuccarini ha precisato che il parere della presidenza del Consiglio dei ministri, sollecitato dai tre sindaci nella loro richiesta, si basa su un articolo del vecchio statuto, soppresso nel 2008, che allora consentiva l’ingresso anche ai privati. “La Vus è totalmente pubblica”, ha affermato il sindaco, secondo cui “tutto ciò è avvenuto per mistificazione o per ignoranza” e ha voluto evidenziare che “non è previsto alcun aggravio di costi, né a carico del Comune di Foligno, nè della società, perché il nuovo presidente lavora a titolo gratuito e quindi si fanno risparmiare soldi pubblici alla comunità”.
Il sindaco ha rilevato che “la nomina del nuovo Cda andava fatto per consentire un cambio di passo necessario nella gestione della Vus. Il sindaco di Spoleto era d’accordo, poi ha cambiato idea”. Zuccarini si è detto “molto perplesso per quanto accaduto. C’è stata incompetenza o ignoranza da parte degli amministratori di Spoleto, Trevi e Spello e mi auguro che non governino così i loro Comuni”.