Riceviamo e pubblichiamo questo attento ed appassionato report della giornata della Festa delle Forze Armate, in cui la Caserma di Spoleto si è aperta a molti ragazzi delle scuole cittadine.
Gli studenti della VA del Liceo Linguistico Sansi Leonardi Volta hanno redatto questo racconto che pubblichiamo di seguito
Nella giornata del 4 novembre 2019 le classi V A del Liceo Linguistico e V A del Liceo delle Scienze Umane hanno aderito alla manifestazione chiamata “Caserme Aperte”, organizzata dall’esercito italiano.
I due accompagnatori sono stati la professoressa Lucia Romizzi per il Liceo Linguistico e il professor Francesco Ragni per le Scienze Umane. In occasione della Festa delle Forze Armate e in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale, le cui ostilità sono cessate definitivamente il 4 novembre 1918, gli alunni hanno avuto l’opportunità di visitare l’interno della caserma di Spoleto, che ospita il 2° Battaglione Granatieri “Cengio” Mobile.
Alcuni militari si sono prestati a mostrare ai ragazzi la storia, le armi, gli strumenti e i mezzi di questo battaglione dell’esercito italiano. Il piazzale della caserma era strutturato in sette diversi stand. Appena arrivati i militari hanno accolto gli studenti spiegandogli rapidamente quale sarebbe stato il percorso di cui avrebbero preso conoscenza di lì a poco.
Per prima cosa gli hanno mostrato l’utilizzo dei mezzi blindati e gli è stata data la possibilità di salire sul mezzo e vedere con i loro occhi più da vicino il funzionamento di queste macchine da guerra. Dopo i mezzi blindati, per rompere il ghiaccio, è stata scattata una foto di entrambe le classi, sul podio sotto l’alzabandiera e sotto il motto FATA VIRTUTE ADSECUTI, insieme a due granatieri in uniforme ufficiale da cerimonia. Un momento estremamente interessante è consistito nella visione e nella spiegazione delle principali armi da fuoco utilizzate in guerra dai granatieri, con riferimento specifico al loro caricamento e funzionamento. Anche qui, come con i mezzi blindati, i militari hanno dato la disponibilità ai ragazzi di toccare e impugnare alcune armi, come ad esempio pistole, fucili, lanciarazzi, mitragliatrici, e armi stazionarie tipo quelle adoperate dai cecchini.
Dopodiché si sono tutti spostati verso lo stand che illustrava l’impiego delle nuove tecnologie dell’esercito italiano. In particolar modo, è stato fatto vedere un video registrato con un drone, solitamente usato dai soldati per prendere visione delle loro esercitazioni e, eventualmente, modificare i loro errori. È stato inoltre detto che il drone viene usato anche in casi di disastri naturali, nei quali è impossibilitato il raggiungimento dei centri abitati, come ad esempio nel caso del terremoto del 2016 nelle zone di Norcia e Cascia. Come penultimo step gli alunni hanno visitato il Sacrario dei Granatieri, dove vengono conservati cimeli storici, armi e divise della Prima Guerra Mondiale.
A questo punto un soldato gli ha raccontato brevemente l’aspetto storico della nascita del Battaglione dei Granatieri di Sardegna e il motivo per il quale lo stemma del loro reggimento deriva appunto dalla bandiera dell’Isola della Sardegna. Infine, prima di congedarsi, i ragazzi hanno visto l’equipaggiamento medico e il necessario per la tutela personale dei soldati. Per fare alcuni esempi, gli studenti hanno provato giubbotti antiproiettile e maschere antigas e gli è stata mostrata tutta l’attrezzatura sanitaria utilizzata in caso di infortuni gravi e meno gravi.
La classe del V A del Liceo Linguistico ha ritenuto l’iniziativa interessante e costruttiva. È stata un’esperienza, secondo gli studenti di questo indirizzo, di sensibilizzazione al mondo militare della nostra Nazione molto coinvolgente.
Loro credono che sia fondamentale per i giovani d’oggi avvicinarsi e conoscere meglio questo mondo, che apparentemente può sembrarci virtuale in quanto raccontatoci solamente attraverso libri, film e videogiochi. È un dovere e soprattutto un diritto dei giovani, sin da piccoli, essere più informati riguardo all’ambiente militare e bellico, perché è giusto sapere i sacrifici che l’esercito italiano ha fatto e continua a fare tutt’oggi per la protezione del nostro paese. Questa giornata li ha aiutati a capire meglio i rischi e i pericoli che deve affrontare un soldato, anche per riflettere seriamente su un ipotetico futuro che qualcuno di loro potrebbe spendere a servizio della propria patria.
I rgazzi della VA Linguistico Sansi Leonardi Volta