Prosegue l’attività della chirurgia urologica con ausilio del sistema robotico Da Vinci nelle strutture dell’Usl Umbria 2. E’ stato infatti eseguito con successo al’ospedale di Spoleto un delicato intervento su un paziente di 73 anni, affetto da un tumore che ha interessato il rene destro, quello sinistro e la prostata. L’intervento, in un’unica seduta, è stato particolarmente impegnativo – sottolinea l’Usl – per il personale medico ed infermieristico della sala operatoria.
Eseguito dai dottori Carlo Vivacqua, con il supporto di Marco Trippetti e Giovanna Landi, anestesisti e altro persone, oltre a essere considerato una “indubbia evoluzione” per la chirurgia urologica del presidio di Spoleto, completa – si sottolinea in una nota – “il panorama delle procedure chirurgiche per le quali il sistema robotico è stato sviluppato ed impiegato in ambito nazionale ed internazionale, consentendo, grazie alla ridotta invasività, di intervenire in unica seduta per risolvere casi altrimenti complessi”.
“Il nostro obiettivo – spiega il dottor Luigi Mearini, direttore del dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Usl Umbria 2 e della struttura complessa di Urologia – è confermare e consolidare una delle importanti esperienze di chirurgia robotica che può contare sulla professionalità di colleghi medici ed infermieri molto preparati e motivati, che con impegno ed abnegazione hanno costruito un ambiente ideale per proseguire e potenziare questa esperienza. Un ringraziamento particolare lo rivolgo agli infermieri della sala operatoria, senza il cui supporto molto di quello che facciamo sarebbe impensabile”.
Sebbene la strumentazione robotica abbia dei costi immediati elevati, i vantaggi in termini di efficacia, qualità di vita, riduzione delle complicanze e precoce recupero dei pazienti – sottolinea ancora l’Usl – riescono a far acquisire al sistema robotico Da Vinci l’altro “parametro fondamentale” in Sanità, che è l’efficienza. “Efficacia ed efficienza sono elementi fondamentali per il corretto utilizzo di qualsiasi strumento – prosegue il dottor Mearini – e il robot Da Vinci non fa eccezione. Ciò vuol dire applicare il robot in tutte quelle situazioni in cui lo strumento migliora l’efficacia della procedura chirurgica, altrimenti si sprecano risorse. Al tempo stesso, avere questo ausilio a disposizione senza sfruttarne appieno le potenzialità corrisponde ad una perdita di efficienza, considerando che questa è una strumentazione comunque costosa anche se non utilizzata. L’importante traguardo – conclude il direttore della Chirurgia – premia gli oltre cinque anni di attività dell’equipe di Urologia impegnata, assieme ai colleghi chirurghi, nel portare avanti il lavoro del fondatore della chirurgia robotica a Spoleto, il dottor Luciano Casciola”.