Leoncillo, Carandente e Sol Lewitt. Ritorno alle origini, seppur con una nuova distribuzione degli spazi, per Palazzo Collicola dove è arrivato il neo direttore Marco Tonelli, storico dell’arte e con una parentesi da assessore comunale alla cultura di Mantova. Il quarantasettenne si è presentato ufficialmente venerdì mattina, nell’ambito di un incontro in Comune organizzato dal sindaco Umberto De Augustinis e dall’assessore alla cultura Ada Urbani, che gli hanno affidato il museo comunale dopo la lunga stagione di Gianluca Marziani, per dieci anni al vertice di Palazzo Collicola.
Con un incarico triennale e prorogabile, la prima mossa di Tonelli consiste nel trasferire al secondo piano la collezione permanente del museo, che ora si trova al piano terra e che lo stesso Caradente aveva immaginato al primo piano. Il neo direttore, invece, ha optato per lo spostamento al secondo piano, che prevede anche la pubblicazione di un nuovo catalogo e un nuovo allestimento. Nuovo impulso sarà dato sia all’archivio di Leoncillo che alla biblioteca Caradente, mentre sul fronte mostre Tonelli ha proposto Giuseppe Penone e Francis Bacon, con quest’ultimo che dovrebbe essere prestato dalla Tate di Londra.
Da segnalare, tra le novità più importante e che più stanno facendo discutere, il futuro incerto delle opere On the wall, con cui diciotto artisti sono intervenuti sulle pareti interne ed esterne di Palazzo Collicola, che al progetto ha dedicato anche un catalogo. Tonelli in questo senso ha manifestato profonde perplessità per la compatibilità delle opere con il nuovo percorso museale, ipotizzandone la rimozione con modalità da stabilire: “Alcune possono forse rimanere, mentre altre non hanno niente a che fare con palazzo Collicola, ricordando un centro sociale o una periferia romana degradata”.
Destinato all’oblio, invece, il progetto Oasi Collicola, ossia le opere installate da tempo nel cortile interno: “Quelle opere non hanno alcuna documentazione, so che saranno portate via”.