Spoleto, De Augustinis su ex convitto femminile: “Storia di degrado rovinoso”

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“Serve una risoluzione tempestiva” ha scritto il sindaco in una nota stampa sull’ex convitto femminile

“Una storia di degrado rovinoso e pervasivo”: così il Sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis a proposito della vicenda dell’ex convitto femminile di proprietà dell’INPS, un imponente fabbricato, costruito su terreno comunale, ubicato lungo una delle maggiori vie di accesso del centro storico, a confine con un’area un tempo destinata a parco-gioco dei bambini del centro storico, e che da decenni versa in uno stato di assoluto degrado, circondato da un’impalcatura per tutta la sua estensione.

“Per anni l’ENPAS, prima, ed i suoi successori, dopo, hanno lasciato in totale abbandono lo stabile e le sue pertinenze. Ci sono stati, da parte della proprietà, annunci e promesse, alle quali non ha fatto seguito alcunché. Il disagio che si è venuto a creare non ha intaccato soltanto la dimensione urbana di una zona centralissima, ma ha danneggiato in qualche modo anche il tessuto sociale, certamente contribuendo ad una diffusa situazione di decadimento ed all’impossibilità da parte della Città di fruire di importanti, propri spazi verdi”.

“Non possiamo perdere altro tempo. La Città richiede una risoluzione tempestiva e definiva di questa vicenda che ha imposto a Spoleto un’enorme e fatiscente area di cantiere tale da configurare sia un danno d’immagine rilevante, sia un danno di natura economica laddove si accertasse che, in questo lungo periodo di tempo, gli enti proprietari non hanno corrisposto quanto dovuto al Comune per l’utilizzazione del suolo pubblico. Infine non mi meraviglierei se, di fronte a tale stato di cose, causa di tante difficoltà e fastidi, si attuasse una sorte di class action anche da parte dei cittadini direttamente danneggiati dall’enorme cantiere”. Peraltro è appena il caso di rilevare che, in una recente riunione tenutasi a Spoleto, l’INPS non è stata in grado di precisare quale destinazione avrebbe il complesso, limitandosi a comunicare, informalmente, la cessione dell’intero complesso ad un fondo.