Spoleto, Palatenda: tramonta ipotesi della riqualificazione da parte Croce Rossa Italiana

Il Sindaco Umberto de Augustinis: ”Le risorse necessarie non risulterebbero più nella disponibilità della CRI”

“Il Palatenda attraversa una situazione di stasi perché, come denunciato anche da qualche organo di stampa, è stato realizzato in modo non rispondente a quanto auspicato o progettato e l’ipotesi di utilizzo e destinazione d’uso avanzata nell’ultimo anno si è rivelata nei fatti inattuabile”.

Il Sindaco Umberto de Augustinis, anche a seguito dell’interrogazione urgente presentata nei giorni scorsi dai gruppi consiliari “Alleanza Civica” e “Spoleto Popolare”, parla della struttura sportiva di via Pasquale Laureti, realizzata tra il 2008 e il 2010, utilizzata raramente negli anni successivi, per una serie di problemi tecnici che ne hanno limitato l’uso e oggetto, nel giugno 2017, di un protocollo di intesa tra il Comune di Spoleto e la Croce Rossa Italiana, che avrebbe dovuto garantire la totale riqualificazione dell’impianto.

“Quell’accordo si basava sulla disponibilità della stessa Croce Rossa Italiana ad effettuare un investimento di circa € 900.000 per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del Palatenda, risorse che non risulterebbero più nella disponibilità della CRI, se non in minima parte.
Ci troviamo, quindi, nell’oggettiva impossibilità a proseguire nel percorso tracciato dalla passata amministrazione. Non solo. Nel cercare di comprendere le vicende relative al Palatenda, abbiamo riscontrato che già lo scorso anno esistevano elementi di assoluta incertezza circa la reale praticabilità dell’investimento, fatto questo che non avrebbe mai potuto consentire la realizzazione dei lavori necessari.
Questo si evince da un appunto interno del Comune, redatto in data 16 giugno 2017, cioè solo tre giorni dopo la firma del protocollo di intesa, tra il Presidente della CRI Francesco Rocca e il Sindaco di Spoleto pro tempore, materiale informativo che era a totale disposizione della passata Amministrazione”.

Il protocollo di intesa prevedeva, infatti, l’uso della struttura non solo come impianto sportivo, ma anche quale presidio socio-sanitario della Croce Rossa e luogo di ricovero temporaneo in caso di emergenza.

“Ci chiediamo, ovviamente, come mai questo aspetto non sia stato analizzato compiutamente prima della firma del protocollo o, quantomeno, nei mesi immediatamente successivi, ma di fatto oggi l’amministrazione comunale si trova in una situazione indubbiamente non semplice. Da una parte il Comune di Spoleto, quindi l’intera collettività, dovrebbe continuare a pagare il leasing fino al 2029, in virtù del contratto di locazione finanziaria immobiliare in costruendo stipulato nel 2011, dall’altra la città continua ad avere una struttura non pienamente utilizzabile. Ad oggi sono stati pagati € 501.353,54 e risultano ancora da pagare € 735.236,18. Inoltre, l’eventuale riscatto della proprietà costerebbe € 701.744,22, con un conto finale per il Comune pari a € 1.236.589,92.

Stiamo valutando i passi da compiere per risolvere la complicata problematica – ha concluso il Sindaco de Augustinis – ma, ribadisco, siamo di fronte ad una pratica molto difficile, che ha avuto una genesi infelice e degli sviluppi non certo fortunati”.