USB di Spoleto dice la sua sull’incidente sul lavoro in un oleificio di Giano dell’Umbria

Riceviamo e pubblichiamo:

Ancora una volta registriamo l’ennesimo drammatico incidente  che coinvolge i lavoratori e tra questi ad essere colpiti sono in particolare quelli meno protetti come gli operai degli appalti. 

Due feriti all’interno di un oleificio di Giano dell’Umbria, uno dei quali in condizioni molto gravi. Chiediamo immediatamente che siano individuate le modalità dell’incidente e le responsabilità. Per anni l’Umbria ha detenuto il triste primato di regione con il numero più alto di incidenti sul lavoro in rapporto alla popolazione.

La crisi, con il drastico ridimensionamento dei posti di lavoro, in particolare nell’edilizia, aveva fatto rallentare la contabilità delle morti e degli incidenti sui luoghi di lavoro. Nel 2018 invece, nonostante le fabbriche che chiudono e l’edilizia ferma, c’è stata una inversione di marcia che indica come non ci siano più regole. Niente avviene a caso e tantomeno un fenomeno terribile che riguarda decine di migliaia di lavoratori ogni anno.

Sono centinaia e centinaia i lavoratori morti sul lavoro dall’inizio del 2018, 90 solo ad agosto, con un aumento percentuale del  5 % sul 2017.

Meno diritti, meno tutele, meno sicurezza e gli infortuni sul lavoro aumentano.

Succede questo perché tutti i governi, degli ultimi 20 anni, compreso l’attuale, hanno continuamente perseguito la legge del profitto a danno del lavoro e tutto ciò con la totale arrendevolezza e in alcuni casi complicità dei sindacati concertativi.

Abbiamo perciò assistito a una frana sociale senza precedenti, dove non c’è più lavoro sicuro, né come stabilità e neanche purtroppo per quello che riguarda la salute e il rischio incidenti in azienda.

Continuiamo ad alzare la voce e dire basta! Occorre, però, fare altro e per farlo c’è bisogno di una protesta forte che veda come protagonisti i lavoratori stessi in una mobilitazione che imponga al Governo ed alle aziende il rispetto delle norme di sicurezza (attraverso organi ispettivi davvero efficienti), l’internalizzazione dei servizi ceduti in appalto, il divieto di subappalto, la cancellazione della precarietà e la riduzione dei carichi di lavoro.

Non facciamo che i nostri morti siano dimenticati, nel loro nome possiamo fare molto perché altri lavoratori non muoiano domani.

Unione Sindacale di Base
Ettore Magrini
Territoriale Spoleto