Riceviamo e pubblichiamo l’intervento della consigliera Camilla Laureti
“L’arcivescovo Boccardo ha fatto molto bene a ricordare alla nostra comunità i valori dell’accoglienza e della solidarietà. Oggi più che mai. Nessuno nega l’importanza di risolvere crisi aziendali che tengono con il fiato sospeso moltissime famiglie, nè che tutelare la dignità del lavoro sia uno dei compiti primari dell’amministrazione. Ed anzi in una Repubblica “fondata sul lavoro”, per molti versi, il primo.
Il punto è un altro. In questo tempo nessuno può sottrarsi alla sfida dell’accoglienza e dell’integrazione: nessuna comunita è un’isola. Non coglierlo dice molto della strada che sta prendendo questa amministrazione. Quello che ci ricordano le parole dell’Arcivescovo è che una città come Spoleto – se vuole continuare ad essere il simbolo di cultura che è ed è sempre stata – deve essere anche esempio di accoglienza e integrazione. Ovviamente esigendo il pieno rispetto delle regole, ma questo deve essere.
Ed è proprio per questa ragione che spiace (e preoccupa) che il Sindaco abbia risposto al richiamo all’accoglienza di Boccardo spostando l’attenzione e ricordando addirittura non meglio precisati episodi di violenza avvenuti nel parcheggio dell’ospedale. Legare le due cose è pessima propaganda che svilisce e banalizza il significato, molto profondo, del richiamo di Boccardo. Una cosa sono i valori e le regole di una comunità, altra cosa episodi come quelli che ha descritto il sindaco, che vanno ovviamente perseguiti.
In questo scambio di opinioni – che va preso molto sul serio – mi sento di dire che c’è una Spoleto che pensa al suo futuro in maniera aperta e accogliente. E che questa Spoleto avrà sempre voce: anche nelle Istituzioni. Per questo nelle prossime settimane presenteremo proposte perchè la catena di solidarietà di cui ha parlato l’Arcivescovo il giorno di Ferragosto sia nella nostra città sempre più forte”.