“Nell’incontro al Mise la Regione Umbria ha riaffermato, come già rappresentato nel corso dell’ultima riunione, la massima attenzione sull’evoluzione della gestione della vicenda e sugli esiti dell’avviso pubblico che ha visto assegnati in affitto di azienda i rami di attività relativi alla pastorizzazione, al mangimificio ed al “petfood”.
E’ quanto ha affermato il vicepresidente della Regione Umbria, con delega allo sviluppo economico Fabio Paparelli, a margine della riunione di Roma: “Si tratta – ha affermato il vice presidente Paparelli – di una vicenda che lascia aperte ancora le questioni relative al futuro prossimo degli altri rami di azienda per cui si dovrà, con tutta evidenza, procedere molto rapidamente ad attuare tutti gli strumenti che sono consentiti nell’ambito della procedura fallimentare per assicurare una continuità industriale senza soluzioni di continuità alle attività del pane oltre che dell’essiccatoio”.
“La complessa situazione legata alla compresenza di due procedure concorsuali sugli stessi complessi aziendali, riteniamo possa aver contribuito a non sollecitare l’interesse di investitori su questi rami d’azienda, per cui è auspicabile una convergenza istituzionale e procedurale che possa, per quanto possibile, facilitare l’attenzione di tutti i potenziali soggetti industriali”.
“Altro tema rilevante – ha aggiunto Paparelli – è quello della necessaria attenzione che procedure e istituzioni dovranno porre rispetto alla gestione delle attività già assegnate e, in particolare, del ramo uova laddove la sola gestione delle attività del pastorizzatore, se non fortemente integrata con la vicende delle aziende agricole anche esse oggetto di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, mette a rischio una realtà con importanti livelli occupazionali.”
“Un’attenzione particolare – ha concluso Paparelli – che chiediamo a tutte la parti in causa e su cui vigileremo è, infine, quella legata alla necessità di scongiurare qualsiasi rischio di operazioni che non abbiano come fine il consolidamento e lo sviluppo industriale, così come condiviso con istituzioni e organizzazioni sindacali nella riunione precedente”.