Uno spettacolo strepitoso che unisce l’illusionismo, alla danza e al trasformismo
C’è un lunghissimo filo invisibile che collega il cinema comico e malinconico di Chaplin alla città di Spoleto: le due estermità di questo filo le tengono il padre Charlie, appunto, e la figlia, la settima per esattezza, Victoria grazie al suo spettacolo, Bells and Spells, in scena al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti per il 61° Festival di Spoleto.
Ma parlando sempre di famiglia, dna e alberi genealogici, non possiamo fermarci qui, perché la protagonista di questo spettacolo è Aurélia Thierrée, figlia di Victoria e nipote del grande Chaplin, nei panni di “una inguaribile cleptomane” che si ritrova improvvisamente in balia degli oggetti di cui cerca di impadronirsi.
Sul palco con Aurélia, a condividere la scena di questo spettacolo strepitoso che unisce l’illusionismo, alla danza e al trasformismo, c’è Jaime Martinez, nato a San Juan (Porto Rico) e cresciuto a Columbia (Carolina del Sud), dove ha Formatosi presso la North Carolina School of the Arts e l’American Dance Machine a New York, è stato membro fondatore della Parsons Company nel 1985, ha partecipato a quasi 400 masterclass e premiato con il New York Dance and Performance Bessie Award.
Il pubblico è rimasto davvero entusiasta dai vari trucchi, cambi di abito e “mostri” creati con dei semplici appendiabiti, e ha premiato lo spettacolo con un lunghissimo applauso.