Consigli frazionali, migliori collegamenti e incentivi alle attività economiche. “Occorre far tornare la fiducia nelle istituzioni
Consigli frazionali per non tenere isolati i territori; una politica che torni, con i fatti, a mettere in circuito la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni; evitare lo spopolamento delle frazioni servendole e collegandole meglio, favorendo l’avvio di nuove attività e aiutando quelle già presenti.
Ha le idee chiare Umberto De Augustinis, anche riguardo i rapporti che Spoleto deve tenere con le sue numerose frazioni. Nella serata dedicata a Monte Bibico, organizzata dal coordinamento politico del centrodestra, il candidato sindaco di Laboratorio Spoleto è stato accolto da una nutrita rappresentanza dei residenti, che hanno partecipato con vivo interesse per oltre un’ora di dibattito, pacato ma anche molto concreto. “Un luogo abbandonato – ha detto De Augustinis – rischia di cadere nelle mani della delinquenza. Vale per la città come per le sue frazioni. Tutto ciò che è successo fino ad ora non rientra nel concetto di buona amministrazione e del circuito di fiducia che intendo perseguire”.
Riguardo la coalizione che lo appoggia, poi, il candidato sindaco ha ribadito di non avere una connotazione politica ma di aver presentato “una lista civica aperta a tutti i contributi. I nostri principi sono tre: competenza, professionalità e trasparenza. Fatevi mostrare dai vostri amministratori quel che viene fatto, indipendentemente se sarò io il sindaco o qualcun altro. Fatevi mostrare come spendono i vostri soldi: ogni centesimo che il Comune spende è vostro. L’ente lo muove per vostro conto, secondo il principio di dare soddisfazione al titolare economico delle risorse, cioè i cittadini”.
Non sono mancate, in questi giorni, polemiche circa i frequenti viaggi a Roma del candidato che, per lavoro, si reca ogni settimana nella capitale. C’è chi insinua che un lavoro simile lo distoglierebbe, una volta sindaco, dall’occuparsi di Spoleto con continuità.
Anche su questo aspetto De Augustinis vede e rilancia: “A Roma si deve andare, è gravissimo il fatto che chi c’è stato prima di me non ci sia andato. Ricordatevi che non è Perugia che ci salverà: loro ci considerano vassalli e la prova di ciò sta nel muro che erigono contro certi possibili nuovi assetti. Digeriscono male il fatto che ora vogliamo decidere noi. Ma è a Roma che dobbiamo guardare”. Il famoso terzo polo, che vuol dire anche sanità e sociale. “Dico di più”, ha aggiunto De Augustinis. “Il terzo polo umbro si deve ampliare e riguardare anche il sistema sanitario. Dobbiamo garantire l’assistenza anche nelle frazioni a chi soffre di malattie croniche, agli anziani ecc. A Spoleto chi se ne occupa lo fa nel campo del volontariato e della cooperazione sociale: li ho incontrati e mi sono piaciuti, credo che si debba stringere loro la mano”.
Infine un passaggio sul lavoro e lo sviluppo economico: “Pensiamo alla Pozzi, storica fabbrica del nostro territorio con i lavoratori in cassa integrazione e senza che qualcuno sia andato a parlare al Mise. La situazione dei cassintegrati è triste; molti si arrangiano come possono, ma chi ancora non lavora versa in situazioni gravissime. La superficialità dell’attuale amministrazione comunale è funzionale alla centralizzazione di Perugia, e fa il paio con le dichiarazioni del vicesindaco facente funzioni, che ha detto che il Comune non può far niente riguardo le crisi delle aziende locali. E così Spoleto è stata tolta dall’area di crisi complessa senza che nessuno reclamasse con Perugia. Tutto ciò non ha fatto il bene di questo territorio. Dobbiamo subito riaprire tutte queste partite”.
(messaggio elettorale)