Riceviamo e pubblichiamo la nota delle segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dopo il tavolo ministeriale
Si è tenuto lo scorso 29 Gennaio l’incontro tra le OOSS, il vice ministro Bellanova e il dottor Castano, le Istituzioni regionali e locali, per fare il punto della situazione in merito alla complicata vertenza Alimentitaliani. I curatori, al contrario di quanto ci saremmo aspettati, non erano presenti, pertanto i rappresentanti del Ministero ci hanno aggiornato sui provvedimenti che la curatela intende prendere dopo la decisione del tribunale di Castrovillari dello scorso dicembre. Da quanto abbiamo appreso la curatela non ha ancora portato a termine il ricompattamento del Gruppo (come già annunciato nell’incontro dello scorso 11 Gennaio), al fine di riportare le aziende agricole nel perimetro aziendale. Solo dopo questo passaggio è intenzione dei curatori proporre la costituzione di una nuova società (newco) che comprenda sia le agricole che le altre aziende di Alimentitaliani. Ciò per garantire, all’interno dell’esercizio provvisorio, continuità produttiva e prospettive future.
In tale ottica c’è un problema che riguarda la gestione della newco, in quanto la curatela non ha le competenze tecniche per portarla avanti per molto tempo; per questo si prospetterebbero due possibili scenari che saranno vagliati in tempi brevi dal Tribunale di Castrovillari e che dovranno successivamente raccogliere il parere favorevole dell’assemblea dei creditori. Il primo prevede un’asta pubblica diretta per la ricapitalizzazione della newco e quindi l’immediata ricerca di un nuovo azionista di maggioranza; il secondo prevede un iniziale affitto d’azienda con impegno all’acquisto successivo. In ogni caso si prefigura a breve un nuovo ingresso nella gestione del complesso societario e un nuovo concordato fallimentare per la ristrutturazione del debito. Le OO.SS. ritengono prioritario il ricompattamento del gruppo sotto la gestione della curatela; quando questo obiettivo sarà raggiunto insieme a istituzioni e Mise si dovrà valutare come proseguire la gestione concordataria, salvaguardando occupazione e patrimonio aziendale da possibili ingerenze negative di soggetti vecchi e nuovi.
Per tali ragioni, in attesa del prossimo incontro al Mise dove ci auspichiamo saranno comunicati i dettagli di tale piano, le OOSS e le rappresentanze presenti al ministero hanno ritenuto di dare avvio ad un percorso di assemblee nei luoghi di lavoro per informare i lavoratori e le lavoratrici. Inoltre i sindacati di categoria hanno rappresentato al viceministro Bellanova tutte le criticità e il grado di esasperazione di gran parte dei dipendenti, alcuni dei quali senza stipendio da più di un mese, in cassa integrazione straordinaria e con un futuro incerto, come nel caso del sito Nuova Panem di Muggio’, del sito di Terni e di Cisterna di Latina.
In questa fase serve un piano industriale che in questo anno di esercizio provvisorio possa garantire il futuro occupazionale di centinaia di famiglie. Durante il primo incontro dello scorso 11 Gennaio Fai, Flai e Uila nazionali hanno chiesto alla curatela di ricostruire relazioni sindacali fondamentali per dare risposte ai lavoratori e garantire continuità produttiva. Chiediamo dunque che qualsiasi soluzione ipotizzata sia oggetto di confronto puntuale e trasparente a beneficio dei lavoratori, delle relative rappresentanze, delle istituzioni locali e nazionali. Per tali ragioni, nel giro di
assemblee con i lavoratori, le OOSS raccoglieranno tutte le criticità che saranno oggetto di confronto al prossimo tavolo ministeriale e portate all’attenzione della curatela.
Qualsiasi soluzione futura non potrà ulteriormente penalizzare i lavoratori e le lavoratrici, già provati da anni di sacrifici. Pertanto in caso di percorsi poco chiari o poco condivisibili, rilanceremo iniziative sindacali a tutela dei lavoratori non escludendo lo sciopero dell’intero Gruppo. La notizia del fallimento dello scorso dicembre ha ulteriormente complicato una situazione che da anni è critica e che ormai ha superato il limite della sopportazione, generando esasperazione e incertezza tra i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie. Confidiamo che le risposte alle tante
domande e dubbi posti arrivino quanto prima.