Il senatore del M5s fa chiarezza dal suo punto di vista sulla questione dell’area di viale Martiri e il ruolo di Monini
Della vicenda Panetto & Petrelli, dopo anni di silenzio, si torna a parlare a Spoleto, ma in malo modo, se non ridicolo addirittura. Serve fare un punto della situazione, e porre alcune domande.
La posizione del consigliere comunale Monini è legittima?
La posizione è totalmente inopportuna, perché abbiamo lasciato per tre anni la città senza un assessore allo sviluppo economico, delegando, praticamente ad un grande imprenditore spoletino, sicuramente il più noto, le funzioni delicate e critiche in un momento in cui il tessuto economico sta soffrendo particolarmente. Non aver designato un assessore con poteri, funzioni specifiche e responsabilità, è un gravissimo errore del Sindaco Cardarelli che unisce questo alla fila di aspettative disattese che stanno caratterizzando questa consiliatura e che vedranno, umori della gente alla mano, una sua scontata non rielezione. Il delegato allo sviluppo economico non è mai stato presente al MISE per la vicenda Novelli ad esempio, proprio in quel Ministero dello Sviluppo Economico che porta lo stesso nome della sua delega. E allora che cosa ce ne facciamo?
È legittimo che un imprenditore sia anche assessore senza portafoglio?
Per strano o paradossale che sia, Monini era di fatto un assessore senza portafoglio, perché non aveva su di se funzioni e responsabilità tipiche. quindi non tanto illegittimo da un punto di vista politico quanto funzionale. Aver scelto non un assessore, ma piuttosto delegando un imprenditore, ci fa capire l’impostazione della giunta Cardarelli, e quanto le scelte fatte siano state e in che modo soppesate.
Quando inizia, se inizia, il conflitto di interessi di Monini?
A valle della conferenza stampa che annuncia il progetto, Monini annuncia le “dimissioni” da “assessore senza portafoglio”, rimettendo le deleghe al Sindaco, sembrerebbe per evitare probabili strumentalizzazioni su un reale conflitto di interessi. Questo sta a significare che per il consigliere, un eventuale conflitto di interessi nasce dopo la conferenza stampa e non prima. Quindi la domanda più corretta dovrebbe essere: questa amministrazione e il suo assessore senza portafoglio come hanno agito nei confronti della azienda Panetto & Petrelli? cosa hanno fatto per scongiurare la fine della tipografia e per impedire possibili speculazioni edilizie?
Tutto ciò è un reato?
È inutile girarci intorno, perché la domanda che i cittadini si fanno è: tutto questo si configura come un reato? O in ogni caso è illegittimo? Questo spetta dirlo alla magistratura, che se chiamata in causa ha tutte le competenze, autorevolezza e autorità per chiarire la vicenda. Il MoVimento 5 Stelle è solo una forza di opposizione in questo momento, e l’unica cosa che possiamo fare, anzi dobbiamo fare, è quella di denunciare fatti e proporre alternative. Non ci interessano aspetti di questo livello, preferiamo rimanere su un piano di visione e propositivo.
Ci sono idee alternative per l’area?
Qualche mese fa, precisamente Venerdì 21 aprile 2017 presso la Sala Antonini della Rocca Albornoziana di Spoleto, fu presentato un progetto in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Perugia, il titolo dell’iniziativa era: “Consulto su Spoleto. Rilievi, idee e progetti per la città, che proponeva, alla presenza del Sindaco tra l’altro, delle soluzioni, di riqualificazioni per quell’area, e sicuramente non un centro commerciale.
In particolare si chiamava “Spoleto City Hub” sistema integrato di Co-Working e spazi di incontro e di spettacolo, progettato dagli studenti Andrea Bianchini e Giulio Rosi. La riqualificazione è solo uno dei modi per chiedere un impatto a cementificazione zero per l’area ed il mantenimento di un costruito storico per la nostra città. E non solo. Parlare di Panetto & Petrelli significa parlare di spazi e macchine storiche, dal potenziale enorme. Perché non destinare tutta l’area a polo dell’arte contemporanea ad esempio. Perché la politica di questa città non è in grado di immaginare una biennale, o una triennale o una quadriennale? forse perché come tutte le precedenti pensa solo alle … quinquennali elezioni?
Cosa pensa la cittadinanza?
Non sarebbe un vero rinnovamento quello di chiedere ai cittadini spoletini cosa pensano in merito. Cosa immaginano per quell’area, e come vorrebbero fosse sfruttata. Magari attraverso lo strumento del referendum comunale, a norma dell’articolo 26 dello Statuto del Comune, che permetterebbe a tutti di potersi esprimere su un tema importante.
Magari anche senza quorum richiesto? Sopratutto per evitare che, come già accaduto per l’ecomostro, che dista solo qualche centinaio di metri, si scatenino nuovamente dei comitati o associazioni a difesa del territorio. A che serve scatenare ancora l’opininone pubblica? Che livello basso di politica potrebbe essere quella che non ascolta i cittadini?
Via Martiri della Resistenza?
Una via già fortemente penalizzata, perché su di essa insiste un Ecomostro che ci ha portato alla ribalta nazionale e sul quale pende ancora un futuro incerto. Sono passati quasi due anni dalla sentenza che ne decretò la demolizione, e il Comune non sembra voler prendere in mano la situazione, quasi a richiamare le stesse parole spese da qualcuno durante l’approvazione del progetto: “questa vicenda forse non finirà mai!!!” Ma non solo, abbiamo un ex-mattatoio, struttura meravigliosa che sta li ferma in decadenza ulteriore, senza che nessuno se ne preoccupi. Ed ora questa novità.
Perché non modifichiamo il Piano Regolatore?
Se veramente Monini, Cappelletti e Cardarelli hanno a cuore Spoleto e la sua architettura, ma anche la sua tenuta sociale ed economica, ed un rilancio che non sia solo sfruttamento di aree commerciali e residenziali, perché non approvano, come suggerito dall’assessore Cappelletti, una variante al piano regolatore? una variante che destini quell’area al suo uso naturale cioè post-industriale, chiedendo il vincolo della sovrintendenza per quell’area?
E il Festival dei Due Mondi?
Proviamo ad immaginare quanto potrebbe essere semplice per il Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi, che è anche il Sindaco di Spoleto, imporre che quell’area venga usata per l’arte contemporanea o attività affini, con l’ovvio supporto dell’assessore alla cultura Camilla Laureti. Perché non provare a farlo? Tutte queste domande e considerazioni fanno parte di una serie di atti politici che stiamo predisponendo. In primo luogo una interrogazione al Ministro per i Beni Culturali per chiedere un intervento, un parere e giudizio sull’area, ed una lettera alla Soprintendenza di Perugia.
Non vogliamo che quella via diventi la via degli Ecomostri. Vogliamo una spoleto che ospiti e produca cultura, in ogni luogo e in ogni momento. Con o senza portafoglio!