Nella scuola prefabbricata costruita dopo il terremoto bimbi e bimbe hanno detto al presidente: “Nostro desiderio più grande è la normalità”
E’ probabilmente la lettera che gli studenti delle scuole elementari e medie di Cascia hanno letto a Sergio Mattarella, il momento più toccante della visita del presidente della Repubblica a Cascia, prima tappa di una giornata trascorsa nelle zone terremotate del Centro Italia.
La visita nella città di Santa Rita è iniziata alle 9.30 nella scuola prefabbricata costruita dalla Fondazione Rava, dove i bimbi hanno accolto Mattarelle con bandierine tricolori e applausi, ma soprattutto con un breve testo letto da uno degli iscritti all’istituto comprensivo.
“Sappiamo che lei è molto vicino al mondo della scuola e in particolare a tutti quegli alunni che poco più di un anno fa, improvvisamente, si sono ritrovati a non sedere più tra i banchi. Tra quei ragazzi c’eravamo anche noi. E’ stato un anno difficile, faticoso e complicato, ma pian piano, con fatica ci siamo rialzati” ma “ora, il nostro desiderio più grande – hanno proseguito -è che al più presto si possa tornare alla normalità. Non sarà facile, ma con la tenacia che ci distingue e con qualche bella sorpresa, come quella che ci ha fatto lei oggi – hanno concluso i ragazzi – siamo certi che ci riusciremo”.
Colpito dalle parole degli alunni di Cascia, Mattarella ha parlato ai ragazzi: “Questa scuola – ha detto – è il segno che si ricomincia nella normalità. È stato un anno difficile ma è stato fondamentale aver continuato la scuola. Studiare è importante, ma lo è anche dare il segnale che voi state dando a tutta Cascia: voi siete l’avanguardia della ricostruzione di Cascia, la normalità è possibile, si ritornerà come prima”.