L’Arcivescovo: «Le campane scandiscono i momenti della vita. Grazie per questa solidarietà concreta, una spinta ad andare avanti»
È stato ufficialmente inaugurato il restauro delle campane di S. Maria Argentea di Norcia, questa mattina, presso il Centro di comunità di S. Maria delle Grazie dove sono state provvisoriamente istallate, su di una torre campanaria costruita “ad hoc”.
L’opera di ripristino è stata proposta del Rotary Club di Crema, finanziata dal Gruppo Arvedi di Cremona ed eseguita dalla ditta Sabbadini campane di Fontanella (Bg).
«Un ulteriore anello della “catena di solidarietà” che ha fatto sì che non ci sentissimo soli – ha detto l’Arcivescovo, mons. Renato Boccardo, prima di impartire la benedizione – Sono gesti che vanno al di là della pura vicinanza; esprimono piuttosto condivisione. Le campane sono preziosissime per una comunità: segnano il tempo, scandiscono i vari momenti della vita di una popolazione. Dunque, diventano un tassello in più verso il recupero della normalità, una normalità che è faticosa. Questo gesto diventa allora un segno di attenzione particolarmente delicato e, per questo, dico grazie a chi lo ha reso possibile dal punto di vista tecnico, economico, materiale. Grazie per questa solidarietà concreta, che diventa per noi “un’iniezione”, una spinta ad andare avanti». Il presule ha ringraziato anche il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, partecipe dell’iniziativa ma impossibilitato ad essere presente.
Il presidente del Rotary Club di Crema, Renato Crotti, ha ringraziato anzitutto il cavalier Giovanni Arvedi, a capo dell’omonimo gruppo siderurgico, finanziatore del restauro, da sempre attivo in attività filantropiche. Ha poi sottolineato come gli stessi operai del Gruppo si siano dati da fare per la realizzazione dell’opera e di come si sia trattato di un gesto condiviso anche dalla Diocesi e dall’Amministrazione comunale di Crema.
Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha richiamato l’importanza delle campane: «Una comunità, per potersi definire tale, ha bisogno di ricostruirsi credendo nelle radici profonde da cui viene e trova, nei valori della storia e della tradizione, la forza per restare unita. Le campane credo siano il simbolo più importante della nostra identità, della nostra cultura, anche popolare. È stata una delle cose che abbiamo immediatamente notato nella prima domenica successiva a quella terribile del 30 ottobre: non c’era una sola campana che suonava. Solo il 20 marzo siamo riusciti, dopo qualche mese, in collaborazione con l’Arcivescovo, a ripristinare una specie di campanile in legno, che i Vigili del Fuoco ci hanno istallato nella piazza, e che è ancora lì. Era la sera dell’arrivo della fiaccola di S. Benedetto: un momento di nuova speranza, di nuova fiducia per la nostra gente».
Quella del restauro delle campane è stata un’iniziativa che ha assunto un doppio significato per la città di Crema, come ha sottolineato l’architetto Luigi Aschedamini del Rotary, se si conta la tradizione campanaria della città, nota a livello internazionale per le ditte di fonditori.
Messaggi di congratulazioni sono giunti da varie personalità, tra cui il Ministro degli Esteri, on. Angelino Alfano, e dall’on. Luciano Pizzetti, presidente della Fondazione De Gasperi e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio della Prefettura Pontificia.
L’iniziativa è stata sigillata dalla benedizione dell’arcivescovo Boccardo e dal suono delle campane.