Un grande campione dell’atletica e un grande amico di Spoleto, il neozelandese Nick Willis si sta allenando da una decina di giorni sulla pista dello stadio di atletica di piazza d’Armi.
Stamattina, a pochi giorni dalla sua partenza per Londra dove è in procinto di disputare i campionati del mondo di atletica, a salutare Nick Willis, insieme ai suoi compagni di allenamento, c’erano l’assessore alla cultura e al turismo Camilla Laureti e i consiglieri comunali Roberto Settimi e Zefferino Monini.
Willis, mezzofondista neozelandese specializzato nella disciplina dei 1500 metri, argento alle olimpiadi di Pechino 2008 e bronzo alle olimpiadi di Rio 2016, medaglia d’oro ai giochi del Commonwealth nel 2006, ha scelto Spoleto da sei anni non solo come luogo dove trascorrere le vacanze ma anche come luogo ideale dove allenarsi quando impegnato in competizioni sportive europee.
Il rapporto con Spoleto si è intensificato soprattutto nel corso degli ultimi quattro anni, grazie all’amicizia con Piergiorgio Conti.
Un legame speciale quello con la città di Spoleto, sempre calorosamente citata nelle tante interviste effettuate in ambito internazionale, tanto che nel luglio del 2014 il sindaco Fabrizio Cardarelli volle riconoscere il ruolo di Willis consegnandoli uno speciale riconoscimento come ambasciatore della città di Spoleto nel mondo.
Ci dovrebbe dar vergogna farlo allenare su una pista come quella al campo d’atletica. Questo é quello che dovrebbero sentire gli assesori. Uno impianto che doveva essere un fiore all’occhiello, attirare raduni delle nazionali e permettere agli atleti spoletini come me di poter allenarsi e preparare gare. Un impianto che ci é costato a noi atleti e allenatori sacrifici immani, oggi è un relitto, un campo per seminare patate più che un campo di atletica.
Ci dovrebbe dar vergogna farlo allenare su una pista come quella al campo d’atletica. Questo é quello che dovrebbero sentire gli assesori. Uno impianto costato che doveva essere un fiore all’occhiello, che ci é costato a noi atleti e allenatori,sacrifici immani, oggi è un relitto più che un campo di atletica.