Più di 400 persone la domenica in cui è stata riaperta la provinciale 477 che collega con Norcia
Sono i numeri del primo, importante segnale di una rinascita sofferta, che dovrà ancora fare i conti a lungo con i ritardi della ricostruzione e con il senso di abbandono che accomuna tutti i centri del cratere.
Tonino Conti, che fino alla notte che ha stravolto la vita sull’Appennino, a Castelluccio gestiva il ristobar “L’Altopiano”, è nella nuova tensostruttura in cui hanno ripreso a lavorare sette attività di ristorazione. E’ alle prese con clienti che raccontano in lingue diverse lo stesso desiderio: tornare. Tedeschi, inglesi e italiani si mescolano sotto il grande tendone al gruppo di esperti dell’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) che sta monitorando l’attivita’ sismica della piana.
“Un’emozione fortissima, riaprire dopo tutto questo tempo – racconta il ristoratore all’agenzia di stampa Dire -, perchè questo non è un turismo di selfie ma un turismo di amicizia, di ammirazione verso questo nostro mondo e il richiamo è stato talmente forte da registrare numeri che, sicuramente, dopo una catastrofe del genere non ci saremmo mai aspettati. Siamo fiduciosi per il futuro, vogliamo ricominciare e con la delocalizzazione che dovremmo avere per l’anno prossimo siamo pronti a ricominciare, ognuno per proprio conto e nel migliore dei modi”