Maggioranza ai minimi termini fa quadrato, opposizioni fuori dall’aula. La risposta dell’assessore
Brutta figura delle opposizioni in consiglio comunale. La mozione di sfiducia presentata per chiedere le dimissioni dell’assessore Laureti non è stata votata dalle forze politiche di minoranza che l’avevano presentata.
I numeri per approvarla non ci sarebbero comunque stati, visto che il consigliere Proietti, nonostante le dimissioni da presidente di commissione, ha comunque sostenuto la maggioranza sia giovedì per l’assestamento di bilancio che venerdì per la mozione di sfiducia.
L’atto presentato delle opposizioni è stato quindi respinto dal consiglio comunale coi 13 voti della maggioranza, mentre non hanno partecipato alla votazione i consiglieri comunali di minoranza.
Di seguito l’intervento integrale in consiglio comunale dell’assessore Laureti
Prima di tutto il merito delle tre questioni sollevate:
1) Torneo dei Castelli
Comincio dal primo punto sulla “mancata realizzazione della manifestazione del “Torneo dei Castelli” che – come si legge dal testo della mozione – “ha destato grande preoccupazione e perplessità” che cercherò di dipanare. La richiesta del “Torneo dei Castelli”, organizzato dalla Pro Loco di Spoleto, è arrivata a questa amministrazione il 14 marzo 2017 e si sarebbe dovuto svolgere il 7 maggio al Giro della Rocca. Il 14 aprile 2017, la stessa Pro Loco, scrive una mail di annullamento della manifestazione “stante le problematiche sollevate dall’Amministrazione comunale in relazione alla presentazione del piano di sicurezza”. Ancora non erano avvenuti gli ormai noti “fatti di Torino” e la conseguente circolare Gabrielli, ma questa amministrazione non ha mai organizzato o accolto eventi nella propria città senza un piano di sicurezza. Oggi, mi verrebbe da dire, per fortuna. Nessuna problematica sollevata da questa amministrazione, dunque, ma soltanto il mero rispetto delle regole.
Prima di passare al secondo punto, vi informo, perché forse non siete stati informati, che il prossimo 7 e 8 ottobre 2017 si terrà a Spoleto, alla Rocca Albornoziana, la finale nazionale del tiro con l’arco storico organizzata, sempre dalla Pro Loco in collaborazione con la Federazione Nazionale di Tiro con l’Arco Storico che porterà nella nostra città oltre 500 persone da tutta Italia e che – prendo in prestito le parole degli organizzatori – è un evento molto più importante del “Torneo dei castelli”, per il quale il Comune concederà l’utilizzo della Rocca e degli spazi limitrofi ad uso gratuito.
Colgo anche l’occasione per dire che in questa città abbiamo bisogno di una programmazione più ampia degli eventi, soprattutto quelli che necessitano di organizzazione e fondi, e non possiamo permetterci di decidere se fare o non fare un evento da un mese all’altro. Questo anche conseguentemente alla circolare che ho già citato che mette in difficoltà sia questa amministrazione, sia chi organizza eventi.
2) Rinnovo incarico Gianluca Marziani alla direzione di Palazzo Collicola
La seconda questione affrontata dalla mozione riguarda il rinnovo – per i prossimi due anni – dell’incarico del direttore artistico di Palazzo Collicola nella persona di Gianluca Marziani. Rinnovo che è avvenuto senza avviare un confronto con la Commissione Cultura e con le principali Istituzioni culturali della città (Festival, Teatro Lirico Sperimentale e Cisam).
Cito il “Regolamento del Consiglio comunale di Spoleto” – che dovreste conoscere meglio di me – e che all’Articolo 14 – Funzioni consultive e di iniziativa delle commissioni consiliari permanenti dice che:
le commissioni permanenti costituiscono articolazioni del Consiglio comunale ed esercitano le loro funzioni consultive concorrendo ai compiti di indirizzo e di controllo politico amministrativo alle stesse attribuite mediante la valutazione preliminare degli atti di indirizzo e controllo rimessi alla competenza del Consiglio. Le proposte di deliberazioni, ad esclusione di quelle relative alle mozioni e alle nomine di competenza consiliare, devono essere preventivamente esaminate dalla commissione consiliare competente.
Mi sembra evidente che le funzioni di pertinenza delle commissioni consiliari riguardino atti che vanno in Consiglio comunale. E il rinnovo di una direzione artistica non è tra questi.
Ad esempio in Consiglio comunale è andato il Piano delle collaborazioni esterne allegato al DUP, al cui interno è inserito anche l’incarico di Direzione artistica di Palazzo Collicola; in sede di discussione del Bilancio preventivo i consiglieri, se interessati, avrebbero potuto porre la questione dei criteri di scelta e chiedere una discussione preventiva in seno alla Commissione Cultura, ma questa non rientra di per sé nelle funzioni preventive dei consiglieri.
Detto questo il nome del Direttore Gianluca Marziani è stato fatto per la prima volta nel 2010, poi rinnovato nel 2013, da molte delle persone che oggi hanno firmato questa mozione. Nella vita si può sempre cambiare idea, ma forse non nel momento in cui i dati di Palazzo Collicola (basti pensare che nel 2009 erano 4.167 i visitatori e che nel 2011 – a un anno dalla nomina di Marziani – sono passati a quasi 10mila), le mostre organizzate durante l’anno, gli importanti incontri avvenuti (cito tra tutti quelli con l’architetto Stefano Boeri e con il poeta Simic), la nascita del laboratorio creativo “Collicoland” ci dicono che il lavoro del Direttore sta dando i suoi frutti. E proprio nel momento in cui i dati parlano chiaro mi sembrerebbe una follia dover dare una nuova guida a Palazzo Collicola.
Abbiamo tuttavia rinnovato l’incarico a Marziani per due anni e non tre: questo lo abbiamo fatto perché chi governerà dopo di noi avrà la possibilità di scegliere.
3) Vini nel Mondo
La terza e ultima questione sollevata dalla mozione riguarda invece la mancata realizzazione della manifestazione di “Vini nel Mondo” che “rappresenta un duro colpo per la nostra città già alle prese con gli effetti negativi del terremoto”.
La nostra città – si legge nella mozione – ha perso un’altra grande occasione. C’è da domandarsi quale significato si voglia attribuire al poter avere una grande occasione. Se l’organizzatore di una manifestazione chiede al Comune di reperire in pochi mesi la disponibilità di 200mila euro per realizzarla, così come è accaduto per Vini nel Mondo, non direi che viene offerta una grande occasione ma che, al contrario, viene investito il comune di mutare il suo ruolo di ente facilitatore in quello di vero e proprio realizzatore dell’evento.
C’è poi da dire che il Comune ha immediatamente intrapreso ogni utile iniziativa per verificare se ci fossero enti privati o istituzionali disponibili a mettere a disposizione i fondi necessari, ma questo è apparso subito impossibile per la rilevanza della cifra che veniva richiesta. Si può per questo sostenere che l’Assessore alla Cultura non abbia voluto che si svolgesse l’edizione 2017 di Vini nel Mondo? Io risponderei di no.
Non è forse vero che alla manifestazione negli ultimi anni sono mancati centinaia di migliaia di euro che venivano dal Ministero e dalla Regione Umbria? Non mi interessa dire qui quali siano le motivazioni, ma chiedere al Comune di Spoleto di sopperire al mancato contributo di altri non è stato possibile.
Sicuramente in futuro, ove ne sussistano le condizioni, potremo fare da tramite con il Ministero e con la Regione affinché si trovino i fondi per garantire la realizzazione di Vini nel Mondo recuperando le finalità e i livelli di eccellenza iniziali con cui è nata la manifestazione stessa. Ma è evidente che questo tipo di attività devono essere programmate per tempo e non in un paio di mesi.
Fin qui l’analisi delle tre questioni per le quali denunciate una “inadeguatezza del mio operato che rivela – scrivete – una miopia politica e non una lungimiranza per dare impulso e far rivivere una città che sta attraversando una profonda crisi socio-economica”.
Adesso permettetemi alcune considerazioni.
Credo che forse il lavoro dell’Assessorato alla Cultura potrebbe essere valutato anche per quello che è stato fatto e non solo per quello che si vorrebbe facesse.
E questo a partire dalla 60ᵃ edizione del Festival, con la mostra che celebra questo importante anniversario che ha ricoperto tutte le stazioni della mobilità alternativa e tanti altri luoghi della città, con il coinvolgimento di oltre 100 esercizi commerciali, ma anche le opere di street artist a Piazza del Mercato o le 60 lune sui tetti della città, iniziative queste che hanno sicuramente contribuito a riempire Spoleto come non si vedeva da anni e questo è un dato che è sotto gli occhi di tutti… O ancora potrei citare il bando per la realizzazione della statua del Maestro Menotti, che è stata letta come un’iniziativa estemporanea annunciata per difendersi dalla mozione di sfiducia senza considerare che iniziative di questo genere – e chi ha governato lo sa bene – richiedono un lungo lavoro iniziato molti mesi fa. Per non parlare della programmazione de “Le Quattro Stagioni – Spoleto Estate 2017″ presentata venerdì scorso e che, con eventi culturali, coprirà tutti i mesi estivi per far vivere questa città non solo durante il periodo del Festival. O il concerto che chiuderà il mese di agosto di Francesco Gabbani al Duomo o il festival del fumetto a fine settembre. Abbiamo aumentato il bilancio per la cultura – e di questo ringrazierò sempre l’Assessore Castrovillari – che ci ha permesso di aumentare la qualità e la quantità degli eventi che si sono svolti finora e che si svolgeranno da qui alla fine dell’anno.
Potrei fare qui un lungo elenco di tutte le iniziative che da quando mi sono insediata ha curato il mio assessorato, ma credo che purtroppo non sia questo il punto che interessa i presentatori della mozione.
Vi confesso infatti che la tempistica di questa iniziativa politica mi ha lasciata sbalordita.
Mentre c’era una città unita, che accoglieva migliaia di persone, che guardava con curiosità le lune sui tetti, che riscopriva Menotti e il suo lascito. Mentre i giornali nazionali tornavano a dedicare pagine a Spoleto. Ecco, mentre tutto questo accadeva, voi eravate concentrati sul Torneo dei Castelli, sulla nomina di Marziani (che proprio in quei giorni invitava a confrontarsi sulla ricostruzione gli architetti Boeri e Kerè, riconosciuti a livello mondiale) e su Vini nel Mondo.
Mentre i nostri concittadini – dopo un inverno diverso dagli altri – stavano vivendo giornate in cui la città tornava a vivere, stavano sentendo la rinascita della nostra comunità, la politica non è riuscita ad entrare in sintonia con tutto questo. Non ha percepito il senso di unità e di identità che c’era tra i cittadini, che i cittadini chiedevano e chiedono alla politica.
E questo è il senso di tanti messaggi dei molti, moltissimi, cittadini che ho incontrato e che mi hanno scritto in questi giorni.
Messaggi che possono sintetizzarsi con una parola: incomprensibilità.
Sì perché è incomprensibile la scelta di presentare una mozione di questo tipo ed in quel momento.
È quindi la mancanza di sintonia con lo spirito della città quello che mi ha colpito in questa vicenda. Ogni epoca ha le sue abitudini, questa non è sicuramente un’epoca dove gli eventi vengono sostenuti unicamente con i contributi pubblici. E non solo perché non ci sono soldi, ma perché c’è un nuovo modo di fare le cose, c’è meno ostentazione, c’è una cultura della moderazione, della sobrietà e c’è l’esigenza di una nuova cultura dell’organizzazione. Ma anche qui se non c’è sintonia con la città come ci si potrebbe aspettare una sintonia con le idee del tempo?
Ma, purtroppo, è storia vecchia in questa città. Mi piace qui ricordare una frase che giorni fa mi è capitata sotto gli occhi scritta dal mio bisnonno Pasquale Laureti il 6 novembre del 1898:
“Noi consumiamo il già accumulato con una indifferenza tutta propria delle persone che non hanno voglia di lavorare. Maligniamo: ecco, qualcosa facciamo, e in questo giuoco siamo assai abili e possiamo avere il primato su tutta l’Umbria! È doloroso dover scrivere la verità quando essa è così triste e sconfortante, ma almeno servisse questa verità a ricondurci sulla vera via”.
Ecco a me piacerebbe che riuscissimo a spazzar via questa indifferenza, penso che è questo che ci porterebbe a quella che Pasquale Laureti indicava come la “vera via”. Io, sappiatelo, sto lavorando per questo. E solo per questo.
Per il resto è chiaro e lo ho già concordato con il Sindaco, che io sono pronta ad andarmene. Se invece il Sindaco mi rinnoverà la sua fiducia continuerò a lavorare con la stessa passione con la quale sto lavorando da quando sono arrivata qui, con lo stesso entusiasmo, la stessa energia, lo stesso amore per questa città e per i suoi cittadini: l’unico faro che mi ha guidato finora e che continuerà a guidarmi in questa bellissima avventura.