Per cinque mesi si è allenato per la maratona dei bikers fuoristrada che vale 210 km
Eroico, monumentale, leggendario… Sono questi gli aggettivi che circolano nel MTB Club Spoleto per descrivere l’impresa compiuta lo scorso sabato da Gianni Sciabordi, definita come la più importante e significativa nella storia della società spoletina.
Sciabordi, per cinque mesi, è letteralmente scomparso dai radar dei suoi compagni di allenamento e squadra perché aveva un obiettivo: portare a termine la terribile “Estrema” della Salzkammergut MTB Trophy 2017, un’autentica maratona per i bikers del fuoristrada, con i suoi 210 km e 7.000 metri di dislivello su e giù per le montagne dell’Alta Austria.
“Il segreto per raggiungere questo risultato è stata la perseveranza negli allenamenti – ci dice Gianni, mentre sta rientrando in Umbria – e rispettare la tabella di marcia che mi sono imposto sin da questo inverno, organizzando delle uscite di lunghezza in progressione, fino ad arrivare a fare 170 chilometri con 5.000 metri di dislivello”.
E chissà quanti sarai dovuto andare lontano da Spoleto…
“Assolutamente no! A parte che non sono un professionista e ho dovuto organizzare tutto nelle domeniche che avevo a disposizione, considera che il tutto è stato fatto nelle nostre strade, come quella di Pettino, a dimostrazione che, intorno a noi, ci sono delle ricchezze inestimabili. Francamente, quindi, l’unica cosa che mi ha pesato è stata quella di dover uscire, il più delle volte, da solo”.
In Austria com’è andata?
“Un’esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista, sin dalla partenza fissata alle 5 del mattino, per tutte le quindici ore e passa in bici, e resa durissima dal fatto che è piovuto per la prima metà di gara, con il percorso pieno di fango ad appesantire la situazione”.
E qui si è vista l’ulteriore forza di un’organizzazione che doveva far fronte a più di 5000 partecipanti provenienti da 40 nazioni.
“Una macchina fantastica: oltre ai punti di ristoro, lungo il percorso c’erano decine di persone addette a pulire persino gli occhiali per rendere la cosa meno problematica”.
Una vera e propria Maratona, in cui è stata necessaria, però, non solo una grande preparazione atletica, ma anche una notevole tenuta mentale.
“Io direi soprattutto quella. Lungo il percorso vedevi quelli che si ritiravano e una mezza idea ti sarebbe potuta venire anche a te. Ma era troppa la voglia di vedere lo striscione di arrivo e quello ti dava la forza di andare davanti. Così ho superato anche il momento più brutto, quello intorno al 150° km, quando un tratto di pianura ti faceva pensare di aver fatto il più; invece subito dopo dovevi affrontare un chilometro di asfalto con una pendenza assurda molto vicina al 40%”.
E allora passa in secondo piano il comunque spettacolare 357 posto (su 900 iscritti alla gara “Estrema”); l’impresa era arrivare e Gianni ce l’ha fatta… con le gambe, la testa e con il cuore. A lui i complimenti da parte di tutto il MTB Club Spoleto. Grande, Gianni! Ora la bicicletta puoi lavarla!