Ognuno ha i suoi gusti, ognuno le sue priorità, ognuno i suoi interessi e ognuno le sue emozioni. Una piccola premessa per dire che si sta parlando di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, non di premi Nobel o attoroni consumati, ma di una bella persona, una delle poche che riesco a seguire per più di un ora senza pensare all’intervista che dovrò fare dopo, se stasera riuscirò ad annaffiare i fiori, quanti giorni mancano alla fine del festival.
Insomma Pif, che stimolato da un simpatico e coinvolto Paolo Mieli è riuscito a captare la mia attenzione, passando senza problemi dall’ironia autocritica nei suoi confronti e nel lavoro televisivo e cinematografico che fa, alla passione sfrenata per quella lotta alla mafia ed alle ingiustizie sociali che lo hanno assorbito come e forse più del suo lavoro. Una persona attaccata alla sua terra, la Sicilia e per questo così critico verso chi la rende una terra peggiore di quella che potrebbe e dovrebbe essere.
Grande Pif, una di quelle persone vere, che non finge neanche quando scarica molti meriti dei suoli lavori sul suo staff di amici fidati, merce rara per gli egocentrici divi dello schermo.
Finita l’intevista con Mieli, si scatena la caccia al selfie, alla parola scambiata con l’artista, ai “ti saluta quello che quella vota…” e noi cerchiamo di infilarci in questo carosello con il nostro microfono e la nostra camera, per paura di non avere una sua dichiarazione personalizzata. Lui è gentile, si presta anche alla domanda più leggera, sa cogliere l’ironia.
Stacchiamo ci facciamo una foto e lo lasciamo alle altre Tv, agli altri selfie, agli altri “ti saluta quello che”, ai ” dovresti vedere quello che succede li”, ai “ho visto la mafia uccide solo d’estate è bellissimo perchè…. “.
Dopo una mezz’ora, ancora stanchi dalla ressa nella stanzetta del Vescovado, dal caldo asfissiante, dal dubbio sulle scelte da fare per le prossime ore, scendiamo via dell’Arringo, ovvero la scalinata del Duomo e da una parte, solo soletto c’è Pif, come uno qualunque, che saluta chi lo riconosce e parla tantissimo con una ragazza che gli punta contro una telecamerina quelle da comunione. Non è sicuramente un’inviata della CNN, ma lui gli dedica la stessa attenzione.
Per lui, solo, senza il codazzo di manager esagitati al seguito, c’è una città che non conosceva, gente da incontrare, una serata in cui avrebbe visto “Bolle che balla” e una puntatina al point di Amref, tanto per non dimenticare, che si può essere divertenti, ironici, divi dello schermo, ma con un cuore grande grande.
Grazie Pif….. firmato
Francesco Ragni, quello che quella vota a Spoleto….
(foto Cristian Sordini)
CARO RAGNI, IL SIG.PIF AVRA’ STREGATO TE, MA NON MI SEMBRA SIA UN GRANDE COMUNICATORE….MA UNO DEI TANTI CHE CON LA TELEVISIONE SI E’ FATTO IL GRUZZOLO…COME REGISTA POI HA MOLTO DA IMPARARE DAI VERI REGISTI .