Strade, ferrovie, banda larga, investimenti: la “Carta di Spoleto” è realtà

Rafforzamento dei collegamenti ferroviari e stradali, rilancio del sistema immobiliare, valorizzazione del territorio come bacino di cultura e natura, completamento della banda ultralarga.

Sono questi i pilastri della “Carta di Spoleto”, discussa nella sede del Comune della cittadina umbra nell’ambito di un tavolo di lavoro che ha messo insieme istituzioni nazionali, regionali e locali, imprenditori e top manager dei maggiori player dei trasporti. Un documento che nasce dall’iniziativa di Mauro Luchetti, presidente del gruppo Hdrà, insieme al sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, per trovare soluzioni e percorsi condivisi che consentano alla città di uscire dall’isolamento in cui viene relegata a causa di collegamenti lenti e difficili, che la penalizzano pur trovandosi solo a 120 chilometri dalla Capitale.

“Spoleto – ha detto il sindaco Cardarelli – dev’essere un luogo dove vivere e lavorare, capace di attrarre migliaia di turisti ogni anno e quindi contribuire all’economia locale, al sistema dei servizi, alle imprese. Oggi la carenza di infrastrutture materiali e immateriali rende davvero complesso favorire un processo di inclusione territoriale ed economico, capace di costruire una prospettiva sociale. Dobbiamo lavorare, di concerto con la Regione Umbria, sul Piano dei Trasporti Regionali per delineare alcune direttrici fondamentali per risolvere i problemi di collegamento. Sulle infrastrutture immateriali si sono fatti importanti passi avanti, ma c’è ancora molto da fare”. A rappresentare il governo è stato Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario ai Trasporti.

“Il nodo delle infrastrutture – ha chiarito – è la precondizione dello sviluppo. Alcune tratte dell’alta velocità hanno già abbattuto le differenze tra pendolarismo e stanzialità. Sulla strada delle Tre Valli, che comprende la galleria di Acquasparta che abbrevierà i tempi di percorrenza su gomma per Spoleto, si potranno iniziare ad aprire i cantieri tra un anno e mezzo, il 1° gennaio 2019. Sono fiducioso che ce la faremo”. “L’Umbria – ha aggiunto Catiuscia Marini, presidente della Regione – per 25 anni ha fatto una programmazione di qualità sull’accessibilità interna alle città, valorizzando i centri storici. I prossimi devono essere gli anni della mobilità dell’Umbria rispetto al resto del paese e all’interno del sistema regionale. Bisogna assolutamente connettere l’Umbria all’alta velocità ferroviaria e una fermata a Orte, che consentirebbe di abbattere di tempi di collegamento in particolare verso il nord, è una delle opzioni attualmente allo studio”.