Per la questione sull’utilizzo delle acque dal torrente Argentina da destinare a uso umano e potabile, per cui 14 anni Enel e Erg Hydro intentarono una causa, il tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma ha dato ragione all’ex Ati3, al Comune di Spoleto e alla Vus.
Enel aveva sollevato alcune questioni legali relative alla diminuzione a causa dei prelievi, della portata del torrente Argentina, ma anche del Vigi, del Nera e del Tevere. Da qui la contestazione relativa alle minori possibilità di sfruttamento idroelettrico lungo i corsi d’acqua. Il tribunale regionale delle acque pubbliche di Roma diede ragione al gestore, condannando Vus e Comune di Spoletoal risarcimento di 2,5 milioni.
Nel 2006, però, il consiglio regionale dell’Umbria approvò una nuova legge che stabilisce che le risorse idriche sottratte per utilizzo umano potabile non possono essere conteggiate come danno in diminuzione della portata.
Per questo, c’è stato il ricordo al tribunale delle acque di secondo grado che ha di fatto ribaltato la sentenza, dando ragione al Comune di Spoleto, Vus e Ati3. Così, i tre non dovranno più versare 2,5 milioni di euro per risarcire il danno, ma sarà Erg Hydro a dover restituire al Comune di Spoleto i 115 mila euro che lo stesso aveva versato a titolo di acconto.