Dopo le preoccupazioni dei giorni scorsi, il ricercato dell’Università di Camerino, Enrico Prenna, ha raggiunto la zona e mostrato i due specchi di acqua
Il progetto #SibilliniBackUp era ormai concluso ma dopo le congetture uscite di recente in merito al prosciugamento dei Laghi di Pilato, ho il dovere di riportare l’inutile allarmismo popolare a livelli più moderati.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e tutti i suoi abitanti hanno solo bisogno di essere sostenuti nella ripresa, nella ricostruzione, non di essere sfruttati per un fugace momento di gloria di egocentrici personaggi.
Da ricercatore in Fluidodinamica ambientale e Nivologia presso l’Università di Camerino posso affermare che la situazione ai Laghi di Pilato attualmente rientra nella media stagionale. Dai rilievi effettuati in data 17/05/17 sono evidenti le fessurazioni del manto nevoso, successivamente trasformatosi nelle rispettive calotte di ghiaccio per effetto di fusione e ricongelamento. La frattura e il collasso delle calotte che solitamente ricoprono i Laghi di Pilato durante il periodo invernale hanno portato al riaffioramento degli specchi d’acqua sottostanti.
Facile quindi per persone poco esperte di ambiente montano gridare subito alla notizia quando invece era solo questione di tempo, alcuni giorni per l’esattezza, affinchè i naturali processi di scioglimento nevoso si verificassero come di consueto, indipendentemente dai recenti eventi sismici.