Riceviamo e pubblichiamo la replica del presidente di Confcommercio, Tommaso Barbanera, all’assessore Antonio Cappelletti
Gentile Assessore, le rispondo in qualità di Presidente Confcommercio a nome di tanti commercianti che hanno sollevato questa problematica negli ultimi giorni. E’ vero che la necessità di adeguare l’arredo dei dehors è nata da precise disposizioni della Soprintendenza, ed è vero che questa vicenda va avanti dalla precedente amministrazione che stilò un regolamento – da noi mai condiviso – e da voi poi recepito , dopo tante riunioni nelle quali ci fu presentato addirittura un ombrellone “rovesciato” che doveva raccogliere acqua e pedane che dovevano essere dipinte da artisti e smontate ad ogni fine stagione e messe all’asta!!!
Quindi conosco bene questa vicenda in quanto l’ho seguita prima da Vice Presidente, poi da Presidente Confcommercio. E’ ovvio che tutte queste proposte, sia quelle fatte dalla precedente che dall’attuale amministrazione, sono state da noi avversate, visto il contesto economico già allora deficitario e la non funzionalità delle strutture proposte. La cosa che ci rammarica è non aver mai voluto instaurare un tavolo tecnico dove fossero contemplate le esigenze paesaggistico-architettoniche della città e quelle delle attività commerciali, e dei lavoratori, dando la possibilità alle attività di poter scegliere tra ombrelloni e gazebo, magari più leggeri, ma comunque più funzionali all’esercizio delle attività di ristorazione e di bar.
E’ questo il vero problema, caro Assessore! La non volontà di costruire un percorso virtuoso che portasse ad una soluzione condivisa, celandosi dietro la volontà della Soprintendenza.
E ci dispiace anche, rispetto all’ultima richiesta di proroga fatta a novembre, non aver compreso le difficoltà e il dramma delle aziende e dei loro dipendenti in quanto, come lei ben sa, Spoleto ha subìto un terremoto dalle effetti economici devastanti! Abbiamo anche chiesto uno sconto della TOSAP, che non è stato concesso; è stata solo concessa una proroga, dopo aver comunque pagato la prima tranche, per poi essere costretti a pagare TUTTO a novembre in un’unica soluzione. Come lei ben sa, nell’ambito della moratoria dei mutui, avevamo chiesto di utilizzare una parte di queste risorse per defiscalizzare le imprese, particolare attenzione a quelle del centro storico; purtroppo anche questa richiesta non è stata recepita.
In riferimento a tutte le rimostranze che stanno venendo fuori oggi, sono tutte cose che noi avevamo previsto e detto, in tante occasioni – conoscendo la reale situazione economica del nostro comprensorio – senza che nessuno ne abbia tenuto conto; è ovvio che prima o poi tutto ciò sarebbe esploso. Oggi la realtà economica è ancora peggiorata a causa del sisma e molte attività si trovano a dover sostenere ingenti costi per adeguarsi alla normativa; si vedono ridotto l’utilizzo dello spazio esterno per pochissimi mesi, viste le repentine variazioni climatiche a cui la città è soggetta; tutto questo provoca un ulteriore regresso dell’ occupazione, oltre ad un grave danno economico, in virtù del fatto per che tutte queste attività il maggiore incasso avviene nel periodo da aprile a ottobre; parliamo di sopravvivenza degli esercizi. Sono sempre disponibile ad un confronto costruttivo, che in alcuni casi abbiamo avuto, nel rispetto dei reciproci ruoli.