Le ruspe sono entrate in azione nel primo tratto della “zona rossa”, all’ingresso del borgo, abbattendo alcune case dichiarate irrecuperabili per il sisma.
Tecnicamente sono crolli assistiti, ma certo vedere tutto questo fa un effetto tanto brutto. Basta arrivare nello spiazzo dove erano state allestite le tensostrutture, nella prima fase dell’emergenza post terremoto, per vedere il lavoro svolto da operai con il contributo dei vigili del fuoco che coordinano le operazioni, così come avviene a Castelluccio di Norcia.
Due località che hanno in comune la distruzione totale, o quasi, dei borghi e il presidio degli Alpini a garantire la sicurezza. San Pellegrino vanta di essere il primo luogo dell’intero “cratere” del terremoto del centro Italia, dove sono state costruite le casette. Un villaggio che conta 18 Sae (Soluzioni abitative di emergenza).