Si tratta dell’ultima mossa dei 21 esuberi annunciati a metà settembre
Nei giorni scorsi altri quattro lavoratori dello stabilimento di Sant’Angelo in Mercole sono stati raggiunti dalla lettera di licenziamento.
Il loro addio obbligato all’azienda segue quattro licenziamenti già avvenuti nei mesi scorsi, seppur di due lavoratori prossimi alla pensione e di altri due che hanno accettato la mobilità volontaria, ma soprattutto segue l’esternalizzazione della cava di Santo Chiodo che Cementir ha affidato a una ditta terza, che ha riassunto gli otto lavoratori coinvolti non più dipendenti del Gruppo con tutto ciò che ne consegue in termini di tutele e garanzie.
Complessivamente gli esuberi annunciati a metà settembre a Spoleto erano 21 e di questi soltanto cinque sono stati salvati grazie alle trattative.
Sui quattro appena licenziati le parti sociali stavano discutendo, con l’ambizione di ridurre almeno a due il numero degli esuberi. Ma così non è stato, come denunciato i sindacalisti Benedetti e Petrini di Cgil e Cisl: “L’azienda ha avuto un comportamento arrogante perché in questa fase sarebbe bastato un periodo di cassa integrazione per evitare i quattro licenziamenti in attesa della ripresina del settore prevista per la ricostruzione post sisma”