L’arrivo dei trattori e degli altri mezzi agricoli a Castelluccio salva lo straordinario spettacolo della fioritura della lenticchia di Castelluccio atteso da 250mila turisti, ma anche una specialità divenuta il simbolo della riscossa delle aree terremotate.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la possibilità di transito alternativo offerta agli agricoltori anche grazie all’Esercito dopo la mobilitazione per ridurre un insostenibile percorso.
Sono giunti al Pian grande, alle porte di Castelluccio di Norcia, intorno alle 12.15 i trattori degli agricoltori che saranno impegnati nella semina della lenticchia. Per arrivare all’ombra del monte Vettore ancora imbiancato, la carovana ha percorso anche un tratto della strada provinciale 477 particolarmente disastrata a causa del sisma.
Vinta quindi la battaglia degli agricoltori per garantire la sopravvivenza di un prodotto simbolo delle aree terremotate che alimenta un importante indotto economico ed occupazionale e svolge un effetto traino per il turismo e l’intero settore agroalimentare. La lenticchia di Castelluccio è un prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale a quota 1.400 metri secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione Europea.
La lenticchia viene seminata su una superficie di circa 525 ettari per una produzione che, a seconda delle stagioni si aggira attorno ai 3.700 quintali di prodotto.