In manette anche uno straniero e un albergatore poi rilasciato anche se il suo hotel è stato chiuso
I carabinieri di Spoleto hanno arrestato uno spoletino padre di una figlia disabile che faceva prostituire. L’uomo e un cittadino rumeno anche lui arrestato sono anche accusati di violenza sessuale nei confronti della donna. In manette anche un albergatore della città che non registrava gli accesi nella struttura ricettiva, per lui è poi stato disposto l’obbligo di firma anche se la sua attività è stata chiusa.
L’operazione denominati Pretty Woman è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Spoleto e si è protratta da agosto a dicembre e ha permesso di ricostruire il rapporto di sudditanza che la figlia aveva nei confronti del padre, un operaio, che frequentemente minacciava di cacciarla di casa. La stessa donna era poi innamorata del rumeno che secondi i carabinieri minacciava di interrompere la relazione sentimentale se lei non si fosse prostituita.
La poveretta veniva costretta a prostituirsi quasi giornalmente per guadagnare tra le 100 e le 200 euro. I clienti venivano trovati sia mettendo la donna con problemi psichici sulla strada sia attraverso annunci su siti internet. Almeno 80 clienti sono stati identificati nell’albergo dove si consumavano i rapporti sessuali senza lasciare tracce. L’albergatore infatti, inizialmente arrestato e poi rilasciato con l’obbligo di firma, ometteva di registrare gli uomini che prenotavano le stanze.
I tre uomini sono accusati di favoreggiamento, induzione e sfruttamento della prostituzione. Il padre della donna e il rumeno sono anche accusati di violenza sessuale.