Riceviamo e pubblichiamo il pensiero del Movimento 5 Stelle spoletino sulla questione A.SE votata lunedì in consiglio comunale e bocciata dalle opposizioni, spiegando le ragioni del perché non si è unito al comunicato rilasciato da quest’ultime:
Né l’una né l’altra parte.
Non ci siamo uniti al comunicato dell’opposizione sulle modifiche allo statuto dell’ASE che ne celebra la piatta conformità alla riforma Madia.
Come non possiamo accettare che una Giunta, formata in gran parte da personalità candidate in liste civiche che avrebbero dovuto avere mani e testa libere da compromessi, si rimangi tutti gli impegni assunti in campagna elettorale sul riassorbire quella “partecipata-carrozzone” creata dallo stesso PD nelle amministrazioni precedenti.
Che dire poi dello strano caso del consigliere Capitani (PD)? Prima presenta degli emendamenti al testo dello statuto ASE, poi però non fa in tempo a votarli perché esce dall’aula. Intanto veniamo a sapere dal Presidente del Consiglio, che contatta Capitani al telefono, che per il Consigliere Dem. l’esito della votazione sarebbe “indifferente”. I suoi stessi compagni di partito ne restano interdetti e alla fine devono optare per l’astensione sugli emendamenti, mentre tutto il Consiglio li boccia.
Insomma, 5 ore di consiglio dove non è stata data risposta nemmeno alle comunicazioni dei Consiglieri Comunali perché presenti in quel momento solo gli Assessori Loretoni e Profili. Tutti gli altri, con gran tempismo, sono arrivati solo a comunicazioni finite.
5 ore di Consiglio, di lunedì mattina, per trattare un unico punto all’ordine del giorno, quello dell’ASE, e lasciare in sospeso ancora, dopo mesi, le dimissioni di Lisci (PD) dalla Presidenza della Commissione Controllo e Garanzia; una Commissione che si è riunita due volte in due anni, e che non ha mai prodotto la relazione annuale prevista dal regolamento.
Manco a dirlo, non sono state discusse le mozioni agli ordini del giorno 3 e 4 che avrebbero portato in Consiglio le tematiche relative all’ospedale. Allora, forse, servirebbe un esame di coscienza da chi oggi raffigura la maggioranza nel Consiglio Comunale ma anche da parte di quei partiti che rappresentano un’enorme fetta della cittadinanza. Noi non possiamo supportare né l’una né l’altra parte.